12 maggio 2021 “Giornata Internazionale dell’Infermiere”, la Provincia dell’Aquila si illumina di verde

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'Bellissimo disegno mandatomi da un caro AMICO Francesco Pazienza e realizzato dall'illustratore FRANCO RIVOLLI'. Cosi' un post pubblicato sul profilo Facebook dell'Associazione Nazionale Carabinieri Chiaravalle Centrale

L’Aquila Si svolgerà mercoledì prossimo 12 maggio la “Giornata Internazionale dell’Infermiere – OVUNQUE PER IL BENE DI TUTTI – INFERMIERISTICA DI PROSSIMITÀ PER UN SISTEMA SALUTE PIÙ GIUSTO ED EFFICACE“.

Per ricordare l’abnegazione e il sacrificio del nostro personale sanitario soprattutto durante l’emergenza da Covid 19, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila ha proposto a tutti i Sindaci del territorio, tramite il Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci Pierluigi Biondi e a tutti gli organismi di indirizzo, di controllo e di partecipazione sulle attività socio sanitarie, la possibilità di lanciare insieme un messaggio simbolico volto a ribadire l’impegno di tutti a guardare avanti in questo momento di emergenza non ancora terminato.

Per questo durante la giornata del 12 maggio in tutti i centri della provincia aquilana, gli edifici più significativi si illumineranno del colore guida di questa celebrazione: il VERDE, come espressione di speranza e di rinascita, oppure sarà proiettata l’immagine simbolo dell’infermiere che abbraccia l’Italia. Nei centri minori e più disagiati invece il Sindaco si farà fotografare insieme agli infermieri che risiedono in quel comune. Hanno aderito tutti i primi cittadini della Provincia dell’Aquila dal capoluogo a quelli che ancora oggi soffrono per le ferite dei sismi 2016/2017, il fulcro delle celebrazioni sarà Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, sede del Consiglio regionale d’Abruzzo che, dalla notte dell’11 maggio e per tutta la giornata successiva si illuminerà di verde.

La Giornata Internazionale dell’Infermiere, soprattutto quest’anno, non vuole essere una celebrazione della figura e del ruolo infermieristico – spiega la Presidente OPI L’Aquila Maria Luisa Iannima vuole interpretare la voglia di riscatto e di ripresa della vita della comunità. È questo il momento di tornare a guardare avanti, nulla sarà come prima, lo sappiamo, e le priorità che abbiamo sono tante ma, l’immagine dell’infermiere anti Covid vuole comunque simboleggiare l’impegno di tutto il mondo della sanità e della cura, in particolare dei più deboli, che si batte per assicurare la salute di tutti. Vuole essere l’immagine di una memoria collettiva perché in fondo questa emergenza è stata di tutti, nessuno escluso”.

Nel 2020 sono stati 81 gli infermieri deceduti per Covid, di cui 6 suicidi (comunque contagiati), ma in realtà il numero di professionisti deceduti durante lo scorso anno è ben maggiore: quasi 500 come hanno rilevato gli ordini provinciali, con un aumento di circa 100 rispetto alla media degli anni precedenti. In Abruzzo sono due gli infermieri deceduti sul lavoro, durante lo scorso anno a causa della pandemia da Coronavirus e sono 1458 quelli contagiati tra dipendenti e non dall’inizio di questa crisi sanitaria.

Gli infermieri hanno mostrato professionalità, solidarietà e resilienza – ha concluso la Presidente Ianniobbligati spesso ad una radicale riorganizzazione delle strutture e dell’assistenza. Lo scenario in cui si sono mossi, insieme ai loro pazienti, è stato quello della crisi, di un mix atteso di emozioni intense, di ansia, di fatica estrema che ha unito all’incertezza personale quella professionale, al peso dell’impotenza hanno tuttavia contrapposto spesso quello della creatività tecnica e dell’efficienza, necessarie per affrontare situazioni totalmente inattese, dove le linee guida hanno certamente aiutato poco. Essere tutti insieme quindi per questo 12 maggio mentre guarderemo una luce VERDE in una piazza, su una fontana, piuttosto che un’immagine di un infermiere proiettata su uno sfondo VERDE su un edificio simbolo della comunità, consentirà di comprendere che la strada dovremo necessariamente continuare a percorrerla tutti insieme, perché nessuno si salva da solo”.

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