Il 19 settembre del 1583, mentre un sacerdote celebrava la messa sotto il coro nella Catacomba della chiesa di Trasacco, cadde da solo un sassolino e si sentì un soavissimo odore. Fu rotto il muro e furono trovati i resti dei corpi di 11santi martiri, compagni di S. Cesidio, racchiusi in un cassa di pietra. Le reliquie di quei santi martiri sono quelle di S. Placido, S. Simplicio, S. Eutizio, S. Silone, S. Alessandro, S. Vibio, S. Crescenzo, S. Collibèro, S. Nemesio, S. Dario e S. Marziale.
Papa Gregorio XIII emise una bolla in data 8 dicembre 1584, con cui stabiliva che a quei corpi venisse data la meritata venerazione tramite solenne processione per collocarli in “un luogo d’onore”, che era l’altare dei Santi Martiri. Con la stessa bolla concedeva l’indulgenza plenaria per 15 anni a coloro che partecipavano alla processione della traslazione dei corpi da farsi una sola volta e a coloro che ogni anno il 1° di settembre avrebbero visitato la chiesa (“Vita dei Santi Martiri Cesidio e Rufino” Muzio Febonio).
Altri resti dei corpi di altri santi martiri, di cui non si conosce il nome, sono conservati in apposite urne di vetro sotto le catacombe, dove si trovano anche le reliquie dei suddetti 11 martiri noti. Queste ultime, diversi anni fa (prima ancora che diventasse abate della basilica l’attuale parroco) sono state tolte, a mio avviso in modo discutibile, dai busti che le contenevano raffiguranti i martiri di cui sopra e che ancora oggi sono esposti nell’altare intitolato proprio ai Santi Martiri. Essi hanno un oblò davanti da cui era possibile vedere le ossa che vi erano custodite. Quelle sacre reliquie sono state li dentro per più di 4 secoli, fino a quando qualcuno ha ritenuto di rimuovere i sigilli che le custodivano e collocarle altrove.