300 OSS impegnati durante la pandemia scrivono a Marsilio: “Volevamo continuare a lavorare. Intervenga o voteremo D’Amico”

Provincia – “Il tema della salute è quello più importante, più grave e più sentito dai cittadini. Non serve leggere i sondaggi o le statistiche. Lo dice l’esperienza quotidiana delle persone, il senso comune, l’attenzione e la preoccupazione che vivono tutti quelli che affrontano un problema sanitario per sé o per un proprio familiare”. È quanto si legge in una lettera che 300 OSS, attraverso la stampa, scrivono al presidente della regione Marco Marsilio.

“In questi anni, poi, soprattutto dopo il Covid, – continuano – il senso di rischio e di paura è cresciuto. E tutti sanno che i tempi d’attesa di interventi, visite, analisi, terapie sono talmente lunghi da scoraggiare le persone che spesso rinunciano a curarsi o – se sono benestanti e possono permetterselo – cercano soluzioni fuori dalla nostra regione. 

Crediamo che l’aspetto più importante sia la carenza di personale. Perché oltre a strutture e macchinari servono uomini e donne per dare le giuste risposte. Eppure da noi – anche qui all’Aquila, all’ospedale San Salvatore – ci sono professionalità generose, preziose competenze, energie fresche che potrebbero alleviare i problemi. Noi siamo tra queste: siamo circa 300 OSS – Operatori Socio Sanitari, che durante la pandemia siamo stati in prima linea a fronteggiare l’emergenza drammatica di quei mesi, assunti tramite le Agenzie di Lavoro Interinale perché c’era l’estrema urgenza di personale qualificato.

 Abbiamo lavorato con straordinaria dedizione, senza risparmiarci, dedicandoci oltre gli orari e i doveri d’ufficio a salvare vite umane e a garantire ogni possibile servizio. Ci hanno chiamati “gli Angeli del Covid” ma noi ci sentivamo, semplicemente e orgogliosamente, ragazze e ragazzi pronti a servire la propria gente e la propria terra. Quei mesi sono stati una formidabile esperienza formativa professionale e umana. 

Con questo stesso spirito, speravamo e volevamo continuare a lavorare per i pazienti e per le loro famiglie, mettendo a frutto l’esperienza acquisita anche dopo la terribile pandemia. Ci era stato promesso, eravamo stati rassicurati dalla ASL e dalla Regione che avremmo avuto l’opportunità di proseguire nel nostro lavoro e su questa speranza abbiamo investito e fondato una aspettativa. Invece nulla è successo. 

Anzi, le scelte dei vertici politici e gestionali della sanità aquilana, ci hanno deliberatamente ignorato e i Concorsi pubblici emanati nei mesi passati hanno escluso qualunque attenzione e qualunque “riserva di posti” verso Operatori Socio Sanitari come noi che avevano acquisito sul campo una preziosa esperienza. Crediamo che non sia giusto. E non vogliamo rassegnarci. Chiediamo ancora un intervento politico e amministrativo che recuperi questa esclusione. Lo facciamo adesso – in questi giorni di campagna elettorale – perché speriamo che l’attenzione sia alta e ci sia il giusto rispetto. Ma non ci servono facili promesse dette a parole: sarebbe come scriverle sull’acqua e noi non abbiamo bisogno di altre illusioni o prese in giro. Serve un impegno pubblico e concreto e immediato. 

Altrimenti, oltre i convincimenti personali di ciascuno di noi, saremmo portati tutti insieme a sostenere Luciano D’Amico e quei candidati del centrosinistra che nel tempo ci sono stati vicini, che conoscono i problemi della sanità aquilana e si sono già impegnati a rispettare e onorare le nostre aspettative”.  

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