5° edizione del Premio Nazionale di Giornalismo Angelo Maria Palmieri

Avezzano – Nella Sala Congressi ex Arssa  si è svolta la cerimonia di assegnazione dei premi della  5° edizione del  Premio Nazionale di Giornalismo Angelo Maria Palmieri. Un premio istituito poco dopo la prematura scomparsa del giovane, un premio che mira ad evidenziare l’opera dei giornalisti o di chi desidera diventare tale, che con il proprio lavoro sottolineano e portano alla ribalta dell’informazione le problematiche sociali ma anche la valenza della solidarietà e di quei valori come l’integrazione sociale, la convivenza civile, a cui deve seguire la difesa dei diritti fondamentali  dell’uomo e della donna. Un riconoscimento di quei valori che hanno contrassegnato la breve esistenza e la passione  di Angelo Maria Palmieri : l’informazione e l’impegno sociale.

Il premio Nazionale di Giornalismo Angelo Maria Palmieri  è suddiviso in due categorie, la senior riservata agli  iscritti all’albo dei giornalisti professionisti e pubblicisti dai trent’anni in poi, e la categoria junior riservata agli studenti delle scuole di giornalismo con età fino ai 30 anni. La premiazione è dei primi due classificati di entrambe le categorie, ai terzi classificati vanno degli attestai di apprezzamento da parte della giuria.

La giuria è composta da Giuseppe Trieste presidente della  associazione Fiaba on lus , Marco Conti giornalista, Stefano Pallotta presidente Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo,  Giuseppe Sanzotta giornalista.

Intervenuti il sindaco della città di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, il prof Francesco Letta ed il presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio.  Presenti la prof.ssa Maria Teresa Letta vice presidente CRI e  Domenico Di Berardino  presidente del consiglio del Comune di Avezzano.

Il sindaco Giovanni Di Pangrazio porgendo  i suoi saluti ai presente ha sottolineato l’orgoglio di avere ad Avezzano un così prestigioso premio di giornalismo. “E’ un evento che va  crescendo  e che viene apprezzato  in quanto porta avanti le idee,   il ricordo di un nostro giovane cittadino e la sana gestione dell’ informazione, dando la possibilità ai tanti ragazzi  che si apprestano a seguire questa difficile complicata ma sempre affascinante professione del giornalismo.”  Il Primo Cittadino di Avezzano  ha considerato l’importanza di  rilanciare il premio  Angelo  Maria  Palmieri  anche per l’ impegno che viene profuso dal l’ organizzazione che trova la condivisione,  la forza  per portare avanti il messaggio ed il ricordo di Angelo e che conferma che  esiste chi  nella professione ci mette il cuore e tutto se stesso e non pensa ad un tornaconto personale.

Con le  parole del prof Francesco Letta, insegnante delle materie letterarie del liceo Torlonia si è delineata la grande personalità di Angelo Maria. “Un ragazzo straordinario che ho avuto il privilegio di seguire negli anni di liceo, sono stati anni in cui abbiamo potuto comprendere e valorizzare le sue capacità e qualità. Devo dire che gli anni in cui Angelo  frequentava il liceo erano ancora anni d’oro: gli anni ’90. La scuola era allora luogo dove si discuteva,  era davvero  luogo di formazione soprattutto quando c’erano insegnati disposti a dialogare con i ragazzi. Non si può insegnare  se non si è coinvolti emotivamente nell’insegnamento. La professione dell’insegnante è considerata  oggi tra le più trascurate e disprezzate che esiste, con il mancato riconoscimento sociale oltre che economico . La soddisfazione di vedere crescere  un tuo alunno e  contribuire allo sviluppo del suo talento, è enorme.  Angelo ed io avevamo idee molto diverse ma in quella scuola ci si confrontava, la  presenza di un orientamento divergente era stimolante. La politica deve vivere di dialettica, oggi sembra gran cosa aver buttato a mare tutte le ideologie  questo è una dramma. Le ideologie  come gabbie erano da evitare, ma ora non abbiamo punti di riferimento, non abbiamo possibilità di confrontarci sulle tematiche. Ho apprezzato  in Angelo  il coraggio con il quale mi si ribellava , era sintomo di una grande forza d’animo,  ho di lui un  ricordo vivissimo era al tempo stesso  coraggioso e  timido, era educato arrossiva facilmente  e quando il confronto diventava più duro comunque continuava a discutere e per me era motivo di soddisfazione perché aveva il coraggio di affrontarmi  sapendo che non sarebbe stato penalizzato, lui questo lo aveva capito ed era per me era un grande complimento.   Era un ragazzo di estrema intelligenza di grande lucidità,  di grande coraggio e di grandissima educazione,  ne posso dare testimonianza,  sono orgoglioso di aver avuto Angelo Maria come mio alunno”.  

L’intervento di Giuseppe Trieste presidente di FIABA on lus  ha  posto l’attenzione sulle tematiche  che l’associazione ha come obiettivi, confessando di sentire  la mancanza di Angelo Maria  “Manca la sua persona e la sua  professionalità era  uno dei  migliori assistenti e sarebbe stato  il mio delfino; Angelo Maria  è comunque con noi e ci ispira a creare nuove iniziative che sviluppiamo a 360 gradi.  Abbiamo fatto nascere Fiaba nel 2000, non a caso, nel  nuovo nel millennio. Il nome Fiaba fa sognare ci porta ad essere bambini e costruire una qualità di vita per l’intera collettività, e le città e i luoghi e gli ambienti esterni  devono  essere creati dove l’essere umano può sempre e comunque  interagire con gli altri. Abbiamo voluto ricordare Angelo Maria  con questo premio che cresce di anno in anno e probabilmente cominceremo ad aprirlo anche oltre i confini, perché è un grande insegnamento educativo  e i modelli importanti dobbiamo mantenerli perché diventano punti di riferimento  e la missione di Fiaba è proprio questo che a 360° crea qualità percepita. “

Il giornalista Giuseppe Sanzotta   ha ricordato di aver conosciuto Angelo Maria agli inizi degli anni 2000 in un dibattito sulle riforme costituzionali.  “Lo ricordo perché non era mai soddisfatto delle risposte, c’era un parlamentare  che si occupava delle riforme costituzionali e lui continuava a fare domande, aveva una grande curiosità. Trovare un giovane così interessato alla politica, è oggi difficile. Chi diventa giornalista ha il sogno di diventare parlamentare, lo considera come  aiuto a far carriera; c’è una disinvoltura a parlare di politica senza cuore, senza passione, solo  per emergere, per mettersi in mostra, ma lui ci metteva nel suo intervento il cuore,  la passione. Un ragazzo timido ma di una timidezza che non gli impediva  di parlare di intervenire e di contrastare, una timidezza che diventava educazione ben diversa dalla arroganza di un giovane di oggi che pensa di essere già  in grado di insegnarti qualche cosa. E’ la passione che spinge per raggiungere gli obiettivi ed così che desidero ricordare Angelo Maria. Gli elaborati in questa edizione  sono di altissima grandissima qualità e questo ci fa molto piacere,  il che vuol dire che abbiamo colto nel segno.  Sarà così che il premio diventerà sempre più importante nel nome di Angelo Maria. E’ una soddisfazione che noi tutti condividiamo con i suoi genitori.”

 Pur non avendo conosciuto Angelo Maria Palmieri,  Stefano Pallotta Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo ha apprezzato i grandi ideali di passione ideologica del ragazzo.  “Nei giovani i sogni non sono morti sono i giovani giornalisti che hanno partecipato a questo premio nazionale importante che sognano di fare questa professione,  anche se le  possibilità oggi sono ridotte a lumicino.  Chi è della mia generazione ha attraversato un periodo di precariato prima di immettersi a pieno regime in questa professione,  c’era l’aspettativa di poter essere inseriti nel meccanismo della produzione della informazione, oggi manca questa aspettativa .

Il Presidente Pallotta ha poi sottolineato la grande problematica della diffusione dell’informazione che vedel’  Italia all’ultimo posto, con il Portogallo e la Grecia,  nella classifica dei lettori dei giornali, mentre è  ai primi posti quali grandi fruitori di televisione.  Il che significa, in termini di formazione della opinione pubblica  che non è consapevole spesso delle scelte che compie.  “Organizzare questi premi è un occasione per riflettere su queste tematiche, oggi la professione giornalistica sta vivendo una crisi profonda, non è solo un problema della corporativa dei giornalisti,  ma di tutta la società civile che si deve far carico della situazione che si sta determinando. E’ una situazione preoccupante così che noi in Abruzzo abbiamo cercato di sollecitare le forze politiche ad intervenire in questo settore dell’informazione. I giornali chiudono, le televisioni chiudon,  le agenzie di stampa fuggono. Di fronte ad uno scenario di questo tipo si va verso alla desertificazione  dell’informazione in Abruzzo.  Per cui  nel nome di Angelo Maria Palmieri  della sua forza, del suo coraggio, della sua aspirazione, della sua utopia, dei suoi sogni di giovane che voleva fare questa professione e che probabilmente l’avrebbe fatta  fino in fondo, ritengo questa occasione un  messaggio verso tutte le forze politiche istituzionale della società civile affinché questo problema dell’informazione venga fatto proprio e in qualche modo venga sostenuto.

Anche per il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio  i valori alla base del premio nazionale di giornalismo Angelo Maria Palmieri sono  un messaggio  del rispetto dei diritti umani, dell’integrazione, dell’accoglienza e  dell’uguaglianza e dell’importanza di non  avere paura dell’altro. E’ il messaggio di non pensare solo a se stessi ma agli altri. “Questa nostra società merita questa attenzione e ritengo questo premio abbia la valenza per diventare internazionale perché i temi trattati interessano l’intera Europa” Il Presidente Di Pangrazio ha poi ricordato quanto il  popolo marsicano a ha fatto della accoglienza la propria bandiera quando giunsero i prigionieri rumeni a cui la cittadinanza apri le porte.  Uomini che  diedero il loro aiuto, riconoscenti di quella accettazione,  nella ricostruzione durante la grande tragedia del terremoto del 1915. “Ogni uomo se ben sollecitato può far emergere la propria positività. Ai giovani auguro un in bocca a lupo. Siete la speranza di questo paese”

La giuria dopo aver valutato e selezionato i  lavori in concorso, sulla base dei  criteri  indicati nel bando, ha nominato all’unanimità:

1° classificato della categoria junior  –  Simona Peluso della scuola di giornalismo di Perugia.   articolo pubblicato su  “Quattro Colonne news”   “Se il welfare non basta”  La battaglia di una mamma italiana in Germania, per l’inclusione sociale delle persone diversamente abili

2° classificato categoria junior –   Claudia Andrea Barbara Zanella  Articolo pubblicato su “la repubblica, it “ Il pane del riscatto per coltivare un sogno

1° classificato categoria senior  – Matteo Sficuglia  autore del video  “La nuova famiglia di Amadur”  in onda su RAI3  Buongiorno Regione  Stefano Pallotta

2° classificata categoria  senior  Laura Badaracchi   “Quel silenzio che blocca la vita”  un viaggio nel mutismo selettivo pubblicato sulla testata dell’ INAIL  SuperAbile

3° classificato senior menzione speciale della giuria a Emanuela Zuccolà “Giu le mani dalle nostre figlie “  sulla infibulazione delle donne nel Corno d’Africa. È pubblicato su  “Io Donna” settimanale del Corriere della Sera

Premio Ex equo  Nicola Catenaro  “Il software dei ragazzi autistici – impariamo a comunicare” pubblicato sul Corriere della Sera

I Ringraziamenti di chiusura sono stati affidati a Giuliana Marrocco –presidente Ass. Clturale “ Angelo Maria Palmieri”. La mamma.

“Ringrazio voi tutti. Questo premio a lui dedicato vuole segnare la continuità della speranza di affermazione ed di successo per tanti giovani che vogliono entra nel del giornalismo italiano. Un spiraglio di luce in un settore che purtroppo adesso non sta  attraversando un buon momento sia per l’incalzare delle tecnologie moderne sia per i gravi problemi economici delle case editrici Quest’anno c’è stata  una maggiore partecipazione  di giornalisti al concorso  e la giuria ha esaminato oltre 70 elaborati,  tutti di ottimo livello  e non è stato facile decretare i vincitori. Gli articoli ed i video si sono rivelati di grande attualità gli argomenti trattati raccontano fatti e situazione che viviamo ogni giorno o direttamente o di riflesso: la disabilità, l’immigrazione, la violenza sulle donne, le malattie rare, l’autismo, i problemi di integrazione sociali ed altro ancora . Tutti questi temi rappresentavano  riflessione e convincimento da parte di Angelo Maria e pertanto siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto.”

Eliseo Palmieri  ha condiviso i  ringraziamenti per chi  supporta con la propria professionalità  il “Premio Nazionale del Giornalismo” e per tutti  coloro che condividono con partecipazione ed affetto  il ricordo di Angelo Maria.

Ha curato la presentazione dell’evento la giornalista Orietta Spera.

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