Avezzano. La musica e la poesia del grande Pino Daniele continuano a vivere nella voce e nelle note di Nello Daniele, fratello del cantautore napoletano, anch’esso musicista, che ieri sera, 21 aprile, si è esibito al Teatro dei Marsi con lo spettacolo “Daniele canta Daniele”.
Un vero e proprio omaggio ad una figura che ha fatto battere i cuori di tutti con le proprie canzoni, le proprie musiche e testi a dir poco poetici. Lo spettacolo,organizzato dalla Tony Eventi di Tony Orlandi, dopo il successo riscontrato a Napoli, è approdato sul palcoscenico marsicano con il placet del comune di Avezzano, che ha patrocinato l’evento, e farà tappa a Campobasso, Cosenza, Novara, Termoli e Grosseto. Ad aprire le danze, “la teatralità mascherata” – così amano presentarsi al pubblico – della band marsicana I Gradisca (Nome Temporaneo), che dopo 3 brani hanno lasciato la parola al sindaco Giovanni Di Pangrazio e all’assessore Roberto Verdecchia, i quali, dopo classici saluti, hanno manifestato il loro piacere ad aprire le porte di casa ad un evento così importante. Ad accogliere gli artisti sul palcoscenico due presentatrici d’eccezione, Roberta Maiolini, noto speaker radiofonico, e Roberta Di Pascasio, scrittrice marsicana di fama nazionale, che per un sera hanno abbandonato le loro classiche vesti per ospitare Nello Daniele e i suoi musicisti. Durante la serata sono state ripercorse diverse tappe della carriera del grande Pino, e canzoni come “Je sò vicino a te”, “Appocundria” o “Je sò pazzo”, oltre diversi brani di Nello Daniele, hanno allietato il pubblico in sala. Una celebrazione, il cui racconto è possibile lasciare alle parole dello stesso Nello Daniele, intervistato in esclusiva da TerreMarsicane.
Salve Nello, grazie per la sua disponibilità. Come nasce l’idea di questo spettacolo – omaggio a Pino?
In realtà questa è un’anteprima. Il tour partirà l’invero prossimo e io mi trovo a fare due spettacoli in uno, canto sia Pino sia Nello. Sto girando un pò di teatri, ma sarà il tour invernale che toccherà tutta la penisola, il frutto di questo progetto, con organizzazione e regia diversi.
Quanto è stata fondamentale la figura di Pino per il suo avvento nella musica?
Certo è stata importante, perchè se lui avesse fatto il muratore, avrei fatto il muratore anche io! (ride ndr). Il mio esordio è avvenuto a 32 anni, sono stato un pochino tardivo. Ho sempre lavorato nell’ambiente musicale, scritto per altri, poi nel 1998 sono stato spinto a fare questo passo in avanti, avendo poi una cotanta colonna musicale affianco! Pino non è mai stato di ostacolo, abbiamo anche collaborato insieme negli ultimi due anni, però è stata dura nel senso che ho sempre dovuto dimostrare tanto. La fortuna è stata che sono entrato in questo ambiente da un’altra porta, come musicista e non come “fratello cantante di”
Che valore dà alla musica?
La rispetto molto. Durante la mia carriera ho prodotto cinque album, un disco ogni quattro anni perchè non ho mai badato ad essere commerciale, a scendere a compromessi, oggi ancora di più. Produco un disco se ho qualcosa da dire. Cerco di essere molto attento su tutto perchè c’è una grandissima responsabilità, mi guardo sempre attorno. Adesso sto preparando un album, la cui uscita era prevista per lo scorso anno, ma è slittata perchè ci sto lavorando seriamente.
A distanza di un anno dalla morte di Pino ha scritto un libro, un pò inedito, sulla sua figura. Che Pino ha voluto far emergere?
Pino era una persona abbastanza riservata. Seguendo i suoi comportamenti e il suo modo di fare, essendo il fratello più piccolo, ho attinto molto da lui. Ho voluto far emergere la sua umiltà, la sua tranquillità, il suo lasciarsi trasportare dall’intuizione, dall’emozione e improvvisazione, senza doversi necessariamente preparare qualcosa.
Qual è la sua canzone preferita di Pino?
Quella che canto di più e mi piace suonare è “Appocundria”, ma preferite non ne ho, ve ne sono talmente tante!
Fotoservizio di Silvia Salvatore