Otto voti contrari, non passa il piano di recupero di Antrosano. Il consiglio finisce in bagarre

Guarda il video dell'attacco ai consiglieri comunali di opposizione di questa mattina da parte di un cittadino, al termine della seduta

Avezzano. Il piano di recupero di Antrosano non è passato in consiglio comunale. Con otto voti contrari e sette favorevoli, il piano presentato e sponsorizzato dall’assessore Antonio Di Fabio, per il rilancio della frazione in cui vive, è stato bocciato.

Sono giorni che in città non si parla d’altro, tanto che questa mattina, al palazzo di città sono arrivati anche i giornalisti.

Il consiglio comunale in cui si doveva discutere del piano di recupero della bella e suggestiva borgata di Antrosano, da dove stanno arrivando una schiera di candidati per le prossime elezioni, proprio perché la frazione continua a vivere su un filo sospeso tra la speculazione edilizia e l’abbandono a se stessa, era stato convocato per il 26, ma all’approvazione del punto, la minoranza (tranne un solo consigliere) aveva lasciato l’aula, facendo rinviare la seduta.

Una seduta tenuta questa mattina, il giorno dopo la pubblicazione dell’elenco dei comizi elettorali. Per circa un’ora si sono alternate le voci della minoranza con quelle della maggioranza. Ad introdurre i dubbi sul perché volere a tutti i costi, agli sgoccioli di una legislatura, l’approvazione del piano, è stato Stefano Chichiarelli, che ha ricordato la legge che vuole che all’indomani della pubblicazione del bando dei comizi, il consiglio perda molto potere potere, potendo scendere in campo solo per motivi improrogabili o urgenti, come quelli che porterebbero ad esempio ad un danno erariale.

Tra gli altri, Mariano Santomaggio ha ricordato che il consiglio del 26 non aveva la convocazione con il requisito dell’urgenza e quindi questa mancava anche a quello di oggi. A rispondere ai dubbi è intervenuto il segretario Cesidio Falcone che ha chiarito che la convocazione non era per oggi ma per il 26 e che oggi era solo la seconda seduta e quindi nessuna legge era stata violata.

Lino Cipolloni e in chiusura anche il sindaco Gianni Di Pangrazio hanno preso la parola per per chiedere che non venisse strumentalizzato l’argomento. “Intanto approvate il piano, i cittadini attendono una risposta”, ha detto il sindaco, “poi dopo apporterete le modifiche voi, se sarete amministratori, e il sindaco che sarà eletto”.

Claudio Tonelli e Emilio Cipollone hanno chiesto spiegazioni sul fatto che sul piano di Antrosano non si è lavorato insieme e nessuno era al corrente del fatto che lo si voleva approvato all’ultimo consiglio comunale utile. “Tutti i 20 piani approvati in precedenza”, ha insistito Tonelli, “sono stati votati all’unanimità”.

Alla seduta sono risultati assenti Leonardo Rosa, Carlo Tinarelli Vincenzo Ridolfi. Sei consiglieri si sono allontanati dai banchi del consiglio perché incompatibili con la votazione, in quanto portatori di interessi sulla zona. Sono: Mario Babbo, Filomeno Babbo, Domenico Di Berardino  (presidente consiglio comunale), Ignazio Iucci, Vincenzo Pissino Gallese, Giovanni Luccitti. Sette i voti favorevoli. Otto i contrari. Questi ultimi sono: Claudio Tonelli, Fabio Ranieri, Mariano Santomaggio, Stefano Chichiarelli, Alberto Lamorgese, Emilio Cipollone, Alessandro Barbonetti, Giancarlo Cipollone.

Durante la seduta, il sindaco Di Pangrazio ha annunciato che a breve ci sarà un nuovo consiglio comunale straordinario. Non si conosce ancora l’argomento.

Di seguito la nota emanata dall’amministrazione comunale a termine del consiglio:

“Quando i tatticismi pre elettorali sono più importanti degli interessi della collettività si verificano situazioni come quella avvenuta, oggi, nella seduta aggiornata dell’assise comunale di Avezzano” – così commentano il presidente Domenico Di Berardino e i consiglieri, Ignazio Iucci, Mario Babbo, Giovanni Luccitti, Filomeno Babbo, a margine della riunione di Consiglio – “I consiglieri di minoranza, infatti, appellandosi a presunte anomalie burocratiche, puntualmente smentite dal segretario generale, Cesidio Falcone che ha sciolto i dubbi avanzati sulla legittimità della seduta, ha bocciato la delibera sul piano di recupero di Antrosano, prevista dal piano regolatore della città che avrebbe riportato uno dei borghi più belli del capoluogo marsicano a risorgere in termini di riqualificazione e sviluppo turistico, coinvolgendo l’intero territorio. È evidente che per i consiglieri di minoranza che da circa un anno e mezzo sono in piena campagna elettorale a danno dei cittadini, era tutto un gioco. Lo dimostra l’esultanza di alcuni di loro, quando con otto contrari e sette a favore, Emilio Cipollone che presiedeva in quel momento l’assise, visto che Domenico Di Berardino per norma è dovuto uscire dall’aula, ha dichiarato che il punto sulla rinascita di Antrosano, non sarebbe passato. Era tutto un gioco, quindi, per chi ha provato a battere le mani, esultando “abbiamo vinto”; un gesto interrotto dalle urla degli antrosanesi presenti in aula che tra un “buffoni” e un “mannaggia a chi vi ci ha messo”, ha stroncato l’entusiasmo ad orologeria dei consiglieri di minoranza. Una triste pagina della storia dell’opposizione in Consiglio comunale, di cui, in questi cinque anni, si ricordano più le numerose assenze, quando erano chiamati a decidere per le questioni importanti della città, che il fattivo contributo al servizio dei cittadini.
Come hanno ricordato sia l’assessore all’urbanistica, Antonio Di Fabio che il consigliere, Lino Cipolloni, il piano di recupero di Antrosano, non nasce oggi ma è oggi che finalmente è arrivato alla conclusione di un complesso iter tecnico, tentato più volte di condividere con la minoranza e comunque partecipato dagli antrosanesi e che, una volta adottato, avrebbe permesso di accedere ai finanziamenti europei, se solo non avesse incontrato il muro eretto dalla minoranza.
È andata in scena l’ennesima dimostrazione di quanto un certo tipo di politica sia asservita a logiche personalistiche e a tatticismi che nulla hanno a che vedere con i bisogni e le priorità della gente.
Era un atto di lealtà dovuto ai cittadini che non meritavano di essere trattati come meri strumenti in balia delle logiche propagandistiche pre elettorali. Avrebbero dovuto mettersi una mano sulla coscienza e, da amministratori, andare oltre il proprio limite, votando per il sì allo sviluppo del borgo di Antrosano e invece hanno scelto di farlo rimanere immobile, chiudendo ogni finestra che si affacciava sulla rinascita della frazione.
Complimenti – ironizzano – ci avete prospettato esattamente la visione che avete dell’amministrare la nostra città, aggrappati con bramosia e rabbia, alle logiche fallimentari di una politica che, fortunatamente, non vuole più nessuno”.
I consiglieri comunali presenti, legati ad Antrosano, per gli effetti di una legge dello Stato, sono usciti dall’aula di Consiglio durante la votazione.

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