Avezzano. Motiva la sua candidatura alle prossime amministrative di Avezzano con l’ispirazione a valori portanti come libertà, integrità, lealtà, onestà, conoscenza, efficienza, creatività, merito e famiglia.
Guido Gatti, ha 43 anni, è laureato in Fisica e lavora come Staff Engineer alla multinazionale LFoundry di Avezzano. Ogni giorno è impegnato ad integrare i processi di produzione per aumentare l’efficienza e l’affidabilità dei dispositivi prodotti.
Prima di decidere di scendere in campo con il candidato Gabriele De Angelis ha maturato l’idea di città come comunità, di “respiro prospettivo” e con una “vita partecipata”.
Cosa intende con respiro prospettico?
Significa lavorare affinché vengano realizzati servizi capaci di proiettare Avezzano nel futuro come una vera smart city.
E vita partecipata?
Promuovere processi strutturati per la rilevazione delle esigenze, per la definizione di criteri trasparenti nella individuazione delle priorità di intervento. Intendo promuovere inoltre il coinvolgimento di esperti locali e non, per favorire scelte consapevoli.
La terza qualità?
La terza qualità pretende una Avezzano intesa come comunità.
Perché De Angelis?
Perché Gabriele con coraggio ed energia ha intrapreso la sfida, conosce il valore correlato all’identità territoriale in una prospettiva di medio termine e mira a costruire una città moderna, capace di coniugare locale e globale.
Perché una smart city?
In primo luogo vorrei dare una definizione di smart city: una città si può definire smart quando sa gestire in modo efficiente ed intelligente, le attività economiche, le risorse ambientali, le relazioni tra le persone ed i servizi. Perché dunque una smart city? Perché facilita la fruizione dei servizi amministrativi ma, ancor più, perché tutti i servizi sono interconnessi, dai trasporti al servizio sanitario, dall’ambiente al traffico.
Con la smart City si aumenta il livello di sicurezza dei cittadini, attraverso la sorveglianza telematica ed il monitoraggio ambientale, si promuove il territorio in maniera efficiente ed efficace, si da vita ad un nuovo concetto di mobilità pubblica e privata.
Se ne parla da 5 anni di smart city, quali difficoltà si dovranno ancora affrontare affinché questo sogno diventi realtà?
Al momento manca la conoscenza! Manca un progetto integrato. Mancano sistemi di rilevazione delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. Ci sono, inoltre, disparità all’interno della comunità, le periferie e le frazioni sono trascurate.
Come intende superare questi ostacoli?
In questa città ci sono intelletti e capacità e non manca il desiderio di progredire. Vanno coinvolte le anime proiettate al futuro. Vanno abbandonate le logiche clientelari. Vanno fatte scelte coraggiose anche se impopolari. Lavorerò per la realizzazione di questo progetto individuando obiettivi, metodi, risorse e tempi.
Assieme alla nuova amministrazione, coinvolgeremo le aziende del territorio, qualunque sia la loro vocazione, facilitandone l’accesso ai finanziamenti nazionali o europei perché diventino protagoniste in un mercato globale.
Cosa intende esattamente con vita partecipata?
Per me vita partecipata significa tre cose:
Attivare processi strutturati per la rilevazione delle esigenze. Per avvicinare il cittadino alla gestione della città e disporsi in una condizione di servizio, è necessario ascoltarne bisogni e desideri in modo organizzato e fornire risposte sostenibili.
Definire le priorità di intervento, individuando e divulgando i parametri valutativi delle scelte. Solo in questo modo si garantisce la trasparenza dell’atto pubblico.
Farsi aiutare nelle scelte da esperti, locali e non: le azioni promosse saranno sviluppate con il contributo delle professionalità esistenti sul territorio e, qualora non ve ne fossero, ci avvarremo di esperti riconosciuti a livello nazionale.
E Avezzano come comunità?
Una comunità per me è un insieme di persone che condividono valori e progetti. La condivisione pretende che ognuno abbia la propria dignità e quest’ultima è garantita dalla autonomia economica e culturale di ciascuno. Per sviluppare dignità bisogna favorire occupazione e, in un mondo complesso, si possono cogliere opportunità professionali se ci si aggiorna e ci si dispone al cambiamento con flessibilità. Considero veramente rilevante il punto di programma della mia coalizione che fa riferimento al potenziamento delle strutture di formazione professionale e dell’intero sistema culturale.
A questo tema si lega il concetto di qualità della vita che per me è fruizione sicura degli spazi urbani, attraverso il loro presidio puntuale e costante da parte delle forze preposte.
Per garantire qualità credo occorra riconfigurare in modo confortevole i luoghi di aggregazione della città, fare in modo che il centro cittadino diventi nuovamente attrattivo per le nuove generazioni. Ciò si può perseguire realizzando opere infrastrutturali e tecnologiche e promuovendo iniziative culturali.
La gestione della città improntata alla partecipazione, allo sviluppo ed alla qualità produrrà come effetto una rinascita del senso di appartenenza, dell’orgoglio civico privo di accenti provinciali.