Celano – Così semplicemente, ciao padre Lemme! Perché chi lo ha conosciuto sa che lui era un uomo semplice, schietto, pratico e diretto. Lui, dell’ordine francescano minore, uno studioso, ex Ministro Provinciale della Provincia di San Bernardino, Direttore dell’Orfanatrofio di S. Bernardino, Docente di Filosofia nello Studio di San Giuliano a Tocco Casauria nel Collegio Serafico e in fine a Celano creatore e custode della Biblioteca Santa Maria Valleverde e dell’omonima residenza assistenziale, che ti parlava come se foste amici da sempre. Lui, un interlocutore che non ti giudicava, che del suo Credo non ti palesava un obbligo, ma ti conduceva per quelle strade misteriose della Fede. Alle domande dava sempre delle risposte. Lui, con una conoscenza infinita. Lui, che ti rimproverava se c’era da rimproverarti. Lui, con quel viso dolce ma che sapeva essere corrucciato quando chi gli era vicino parlava senza cultura. La Cultura, quella proprio con la “C” maiuscola, quella che lui incitava a conoscere ad approfondire a inebriarsi. “Sono gli sciocchi a non voler conoscere, bisogna leggere, leggere, leggere.”
Proprio per dare la possibilità ai suoi concittadini , ha lasciato in eredità un bene prezioso come la Biblioteca, ricca di libri che fino a pochi mesi, fa da un furgoncino, scarica per riempire gli scaffali del sapere. Lui, con il suo dinamismo invidiabile, uomo con una visione moderna che già negli anni ’90 parlava con tutti, attraverso il mezzo della televisione. Lui, che quando arrivava in redazione ad ATV7 portava una ventata di dolcezza, e come chi sa cosa dire e cosa fare, davanti alla telecamera riusciva a calamitare l’attenzione anche del più indifferente dei tecnici. Lui, vero francescano, con i saldali sempre a piedi nudi anche d’inverno. Tantissime persone a salutarlo a dargli l’addio, le Confraternite, la Misericordia, le autorità civili e anche quel giovane Primo Cittadino della Città di Celano, Settimio Santilli, che nel suo discorso di commemorazione, nemmeno la fascia tricolore ha potuto nascondere il grande dolore della perdita di quel padre putativo che, nei momenti del bisogno, ha saputo accarezzarlo con le parole diventate un bastone su sui appoggiarsi, alzarsi e proseguire la vita. Padre Osvaldo Lemme, un uomo che ha saputo lasciare un segno tangibile del suo cammino nei 40 anni vissuti a Celano. Una vita piena, ricca di tutto, di titoli, di riconoscimenti, ma non è questo che ha fatto di lui una grande persona. Lo è stata la sua saggezza, la sua generosità, il suo altruismo, il suo capire il prossimo e mai lesinare l’aiuto a chiunque lo chiedesse, la sua instancabile disponibilità.
Credere che ” il Signore, Dio misericordioso e pietoso ha chiamato a sé il Suo Servo fedele” è la consolazione del distacco“. La gioia è averlo conosciuto.
Ciao Padre Lemme.