Trasacco – Anche quest’anno, a Trasacco, si rinnova l’appuntamento con la tradizionale e suggestiva Festa di Sant’Antonio Abate, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, nell’ottica della riscoperta e rivalutazione di antiche usanze, tipiche della cultura contadina. La festa inizierà sin dalla prima mattinata del giorno 16 Gennaio, con la preparazione di numerosi ‘punti fuoco’ (una decina, sembra), dislocati in tutto il territorio comunale. Occorrono ore, infatti, per la cottura dei tradizionali “cicerocchi”, chicchi di granoturco bolliti in grosse “cottore” che, dopo la benedizione del parroco, verranno distribuiti a tutti, insieme a panette e vin brulé.
A caratterizzare la festa di Sant’Antonio a Trasacco è la rappresentazione della sceneggiata “Mascaritte”, definizione dialettale di “piccola mascherata” – arrivata ormai alla sua ventunesima edizione – organizzata dall’Associazione culturale “Mascaritte” di Trasacco. La sceneggiata rappresenta la tradizionale lotta tra il Bene e il Male.
Nella rappresentazione, Sant’Antonio Abate , rappresentato da un attore locale travestito da frate con lunga barba bianca, viene tentato, nel deserto, dal demonio ma viene salvato grazie all’intervento provvidenziale di San Michele Arcangelo che, in difesa di Sant’Antonio, lotta contro il diavolo e riesce ad avere la meglio. Dopo la morte del diavolo, irrompono sulla scena due buffoni detti “bellarridere”, moglie e marito che, come da tradizione popolare teatrale ottocentesca, devono essere rigorosamente due uomini, di cui uno travestito da avvenente donna. La sceneggiata è sempre accompagnata da canti e suoni popolari con orchestra di mandolini, fisarmoniche, chitarre e trombe, seguiti, in corteo, da otto popolane in abiti ottocenteschi e da una folta schiera di bambini e di curiosi.
Un bel reportage sulla manifestazione, corredato anche da numerose foto, è stato realizzato nel 2014 da Anna Maria Colonna e pubblicato sul suo blog “terre nomadi”.