Avezzano calcio, Roberti “I fantasmi dell’errore precedente, il coraggio di calciare il rigore e il gol sotto la curva: “Bellissimo””

Il centravanti Roberti, i fantasmi dal dischetto per l’errore precedente, il coraggio di calciare, l’emozione del gol sotto la curva: “Bellissimo”. Il bomber rivive il momento decisivo di domenica scorsa con la Sambenedettese

Ortolini, l’attaccante biancoverde che si è procurato il penalty: ”Senza il fallo del portiere avrei segnato. Con Roberti mi trovo bene. La Samb? Non si è vista la differenza rispetto a noi. Attenti a non  sottovalutare il Vastogirardi”

AVEZZANO – Alle cinque della sera. Erano (quasi) le cinque della sera domenica scorsa, allo stadio dei Marsi, quando Fabrizio Roberti, ha assunto la posa del fuciliere per tirare il calcio di rigore, affiancato dai fantasmi dell’errore commesso dal dischetto alla prima giornata. Era il minuto 88’, l’Avezzano inabissato di un gol: tra l’attaccante avezzanese e Coco, il portiere della Sambenedettese, c’erano quei fantasmi, invisibili per definizione, e dunque più forti del più forte dei difensori. Al fischio dell’arbitro, Roberti si è mosso, Coco pure, i cuori biancoverdi si sono fermati per un attimo, all’apice della tensione. E i fantasmi? 

“Ero sereno, tranquillo”, dice Roberti, nel rievocare l’istante decisivo, “i rigori li ho sempre calciati, può capitare di sbagliare”

Alle cinque della sera, come nella poesia di Garcia Lorca, come nell’arena, gli attaccanti caricano il passo: Roberti comincia la corsa, 6 passi cortissimi, poi l’esecuzione, precisa, secca. 

“Avevo deciso dove tirare, non l’ho pensato durante la corsa. A mezz’altezza per evitare che Coco la prendesse”

Il portiere avversario intuisce, inclina il corpo alla sua destra ma lo ‘sparo’ dell’attaccante è secco e il pallone gli attraversa le mani con un soffio d’aria ravvicinato.  “Calciare e segnare sotto la curva Nord è stata un’emozione bellissima”, dice l’attaccante, “spero che momenti così si ripetano”. 

Roberti l’esecutore del penalty e Raffaele Ortolini l’attaccante biancoverde che se l’è procurato: 80 gol in carriera, inquilino di mestiere dell’area di rigore. 

“Se il portiere non avesse fatto fallo su di me” dice Ortolini, “avrei sicuramente segnato. L’ho saltato di netto ma mi ha toccato e sbilanciato”. 

Ortolini ha giocato un brandello di gara, una ventina di minuti, ma il movimento in occasione del penalty dice molto sul suo bagaglio personale. 

“Con Roberti ci siamo trovati bene, possiamo integrarci perché io ho caratteristiche diverse, sono una punta classica. La Samb? E’ forte ma non si è vista la differenza tra noi e loro, l’Avezzano c’è e può fare bene con l’appoggio dei tifosi che ci hanno dato una grossa mano, incitandoci dal primo all’ultimo minuto. La prossima trasferta col Vastogirardi? Non conosco l’avversario ma dopo una gara di cartello come quella contro la Samb il rischio è sottovalutare l’antagonista. Va mantenuta alta la concentrazione”.

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