Suore costrette a chiudere asilo

Urge soluzione per decine di bambini

Tagliacozzo – Da quando è stata data la notizia, in paese non si fa che parlare della chiusura dell’asilo di Santa Giovanna Antida. Il fatto ha suscitato tristezza e dispiacere nei tagliacozzani che, per generazioni, hanno frequentato la struttura e instaurato un profondo legame con le suore che la gestiscono. Viene dunque a mancare un punto di riferimento per l’intera cittadina.

La congregazione delle suore di carità di Santa Giovanna Antida è presente a Tagliacozzo da duecento anni, da quando la fondatrice dell’ordine in persona visitò il paese e vi impiantò una piccola comunità. Negli anni le religiose sono state le insegnanti di tantissimi bambini che frequentavano la loro scuola materna e le elementari. Anni addietro hanno anche insegnato pianoforte e organizzato corsi di ricamo. Va sottolineato, inoltre, che da diversi anni le suore di carità gestiscono anche una sezione “Primavera” -costituita dai bimbi di età compresa tra i due e i tre anni- che è il “fiore all’occhiello” della città.
Da qualche anno, purtroppo, le iscrizioni all’asilo di Santa Giovanna Antida sono in calo e quest’anno si è toccato il minimo storico. Fino a oggi le suore hanno stretto la cinghia e -grazie anche a un piccolo contributo che il Comune elargisce da anni e ad alcuni fondi stanziati dal MIUR per le scuole paritarie- sono riuscite a far fronte ai costi di gestione che le sole rette dei bimbi non potevano sostenere. Adesso la situazione è cambiata e la congregazione di religiose non è più in grado di far fronte alle spese di gestione dell’enorme struttura. Una serie di concause ha, dunque, portato la suore a prendere una decisione amara tanto per i tagliacozzani quanto per loro stesse. Infatti se da una parte il MIUR ha ridotto i sovvenzionamenti, dall’altra la diminuzione della natalità e la crisi economica non hanno certo aiutato l’asilo.

La decisione della comunità di religiose sembra essere definitiva proprio a causa delle difficoltà a pagare i conti. Resta ancora da capire, però, l’entità economica di tali difficoltà e se esista la possibilità di risolverle, magari con l’intervento diretto degli enti locali. La preoccupazione, infatti, riguarda il destino dei 25 bambini che oggi frequentano l’asilo di Santa Giovanna Antida. Infatti, qualche giorno fa il sindaco, Vincenzo Giovagnorio, ha fatto sapere tramite il quotidiano il Centro che la cessazione dell’attività della struttura «comporta grandi problematiche, a livello logistico che si ripercuotono senza possibilità di immediate soluzioni anche sul Comune».

Altra fonte di preoccupazione riguarda i 17 bambini della sezione “Primavera” delle suore. Data l’assenza di un nido sul territorio comunale, infatti, le mamme lavoratrici che non hanno la possibilità di lasciare i propri bimbi con i nonni fino a ora potevano contare sul servizio offerto dall’istituto paritario ma da settembre rischiano di trovarsi in difficoltà. Anche per queste famiglie e per questi bambini sarà necessario impegnarsi da subito a trovare una soluzione.

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