Come ogni anno siamo entrati in Quaresima ma quanti sanno cos’è realmente e perché la rispettiamo? Ebbene la quaresima è il periodo liturgico di conversione e penitenza rituale che precede la Pasqua. Inizia con il primo giorno dopo Carnevale, cioè il mercoledì delle ceneri, e si conclude dopo 40 giorni, il Giovedì santo. In questo periodo, da sempre, i cristiani praticanti vivono la loro fede attraverso le liturgie penitenziali, i pellegrinaggi in segno di penitenza, le privazioni volontarie come il digiuno e l’elemosina, la condivisione fraterna (opere caritative e missionarie).
Negli ultimi anni queste liturgie si sono limitati notevolmente. Oggi è prevista soltanto l’astensione dalle carni durante i venerdì di Quaresima (per ricordare la morte di Gesù) e il digiuno in due giorni particolari: il mercoledì delle ceneri e il Venerdì santo.
Il digiuno consiste nel mangiare soltanto un pasto completo (senza carne), limitandosi a uno “spuntino” per gli altri due pasti. L’astinenza, in particolare dalla carne, risale all’Antico Testamento e per alcune circostanze allo stesso mondo pagano, anche se ha avuto ampio sviluppo nel monachesimo cristiano. Una severa alimentazione e il controllo della gola combatteva le tentazioni e la concupiscenza della carne, favorendo l’ascesi e il dominio dello spirito sul corpo. Nel medioevo l’astensione dalla carne era accompagnata anche dall’astensione dalle carni: in quaresima era proibito avere rapporti sessuali (ovviamente all’interno del matrimonio).
Come detto la Quaresima inizia con il mercoledì delle ceneri quando i sacerdoti impongono sulla fronte o sul capo dei fedeli un po’ di cenere, a simboleggiare la polvere che diventeremo, e anche come esortazione alla conversione. La formula che si recita è infatti: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» oppure «Convertiti e credi al Vangelo». A essere bruciate e ridotte in cenere sono le palme e i rami d’olivo benedetti in occasione della domenica delle Palme dell’anno precedente.
La Quaresima, inoltre, dura 40 giorni per ricordare il tempo che Gesù trascorse nel deserto. Calendario alla mano, però, la Quaresima dura 44 giorni, perché le domeniche (che sono 4 in questo periodo) non contano come Quaresima: il periodo di penitenza “si interrompe” nelle domeniche che ricordano il giorno della resurrezione di Gesù.
Questa differenza di 4 giorni non c’è nel rito ambriosiano – quello in vigore a Milano e Lombardia, dove infatti non c’è il mercoledì delle ceneri, il carnevale dura fino al sabato, la quaresima inizia di domenica e queste ultime sono a tutti gli effetti giorni di penitenza. Il digiuno è importante per tutte le religioni monoteiste: i musulmani celebrano il mese di Ramadan e gli ebrei il Kippur.
Siamo in quaresima, quindi per chi è credente, non dimentichiamo di rispettare almeno il venerdì senza carne e una preghiera, di questi tempi, non può far male.