Nell’ambito dei controlli periodici finalizzati alla prevenzione del bracconaggio, nei giorni scorsi le pattuglie del Settore Mainarde di Guardiaparco del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in servizio antibracconaggio nell’Area Contigua del Parco, hanno rinvenuto materiale attribuibile ad attività illegale di uccellagione in località Pantano Zittola, nel Comune di Montenero Valcocchiara (IS).
I Guardiaparco hanno allertato il personale del NIPAF del Gruppo Carabinieri Forestali di Isernia, concordando lo svolgimento di servizi congiunti finalizzati alla repressione del fenomeno, che alimenta un commercio degli esemplari di cardellino molto florido perché apprezzati per il canto melodioso. Una parte degli esemplari catturati in natura vengono destinati anche a traffici internazionali perché gli estimatori sono disposti a pagare anche migliaia di euro per i cosiddetti “esemplari campioni nel canto”.
Nelle prime ore del 27 settembre le due pattuglie di Carabinieri Forestali e Guardiaparco, hanno trovato una postazione con 3 cardellini immobilizzati alle zampe, utilizzati come richiami vivi, e richiami acustici elettronici, grazie ai quali, con l’ausilio di apposite reti, due persone avevano già catturato ben 19 cardellini, tenuti all’interno di gabbie.
Si è proceduto immediatamente al sequestro di tutto il materiale rinvenuto e al fermo dei due bracconieri, M.E. di 33 anni, residente a Villaricca (NA), e S.L., di 24 anni, residente a Giugliano in Campania (NA), entrambi privi di Licenza di Caccia e Concessione Governativa per il prelievo venatorio.
Le violazioni accertate in flagranza di reato sono riconducibili alla cattura illegale di 19 cardellini, specie non cacciabile e patrimonio indisponibile dello Stato ai sensi dell’art. 1 della Legge 157/92, e al maltrattamento di animali in quanto 3 cardellini erano stati utilizzati come richiami vivi, legati con un filo al busto che gli impediva di volare e gli aveva procurato inutili sofferenze e lesioni dovute allo sfregamento del filo sul busto e sul piumaggio. Per i due bracconieri, sprovvisti della documentazione necessaria, si è ipotizza la violazione degli artt. 624, 625 c. 2, 4 e 7 del C.P. e dell’art. 544ter del C.P.
Dall’interrogazione della banca dati delle Forze di Polizia, è emerso peraltro che uno dei due, S.L. aveva precedenti per reati analoghi, e per questa ragione il PM di turno, Dott. Alessandro Iannitti, della Procura della Repubblica di Isernia, ha disposto l’arresto oltre alla perquisizione domiciliare di entrambe le abitazioni a cura del Nucleo CC Forestale di Pozzuoli (NA), che ha avuto esito positivo solo in un caso.
Viste le condizioni complessive, i 19 cardellini oggetto della cattura sono stati immediatamente liberati sul posto in quanto idonei al volo, mentre per i 3 esemplari utilizzati come richiami vivi, dopo la visita dei veterinari ASREM di Isernia, si è stabilito che non sono adatti a volare e quindi sono stati trasportati presso le strutture della Riserva Naturale MAB di Montedimezzo a Vastogirardi (IS).
La mattina successiva, il 28 settembre, presso il Tribunale di Isernia si è svolto il rito per direttissima a carico di S.L. che ha patteggiato ed è stato condannato a di 11 mesi e 600,00 € di ammenda, con pena sospesa.
“ – ha affermato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata – ̀ . ’ ’ 9 , “.
“ ̀ – dichiara il Direttore Luciano Sammarone – . , ̀ , ́ . ̀ ̀ , ’ .
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