E’ di nuovo allarme cemento per il Parco nazionale della Majella, “Abbiamo letto la “replica” dell’Ente Parco della Majella sull’allarme lanciato dalla SOA sul rischio cementificazione del territorio dell’area protetta con il nuovo Piano del parco.
Invero una scarna autodifesa priva di qualsiasi elemento oggettivo sul lato dei contenuti relativi al cemento e ignara delle norme di legge dal punto vita della trasparenza e della divulgazione dei documenti pubblici” Questo il commento della Stazione Ornitologica Abruzzese.
“Sul rischio cemento basterà riprendere quanto scritto dal Ministero dell’Ambiente nella valutazione del piano “In tale quadro, occorre che, oltre alla Relazione di Piano, siano prodotti appositi studi che, nel dettaglio, indaghino in merito alla necessità delle modificazioni introdotte alla zonizzazione del Piano vigente; ciò anche in considerazione delle previsioni per l’attività edilizia nelle zone D, la cui estensione è stata aumentata.”
Più di così e più delle planimetrie che abbiamo divulgato…
Sul punto della trasparenza degli atti pubblici evidentemente il Parco della Majella impiegherà il proprio personale per indagare sul comportamento del…Ministero dell’Ambiente. Infatti quest’ultimo ci ha rilasciato previo normalissimo accesso agli atti – che avevamo pure richiamato nel comunicato – la documentazione che inchioda l’Ente Parco che si è visto sospendere dall’ente vigilante la prima adozione del Piano avvenuta nel 2016 per gravissime criticità procedurali e di contenuto.
Forse tanto nervosismo deriva semplicemente da questo, dall’aver svelato i problemi.
Ovviamente la SOA continuerà a difendere a spada tratta il prezioso territorio del Parco”.
Più di così e più delle planimetrie che abbiamo divulgato…
Sul punto della trasparenza degli atti pubblici evidentemente il Parco della Majella impiegherà il proprio personale per indagare sul comportamento del…Ministero dell’Ambiente. Infatti quest’ultimo ci ha rilasciato previo normalissimo accesso agli atti – che avevamo pure richiamato nel comunicato – la documentazione che inchioda l’Ente Parco che si è visto sospendere dall’ente vigilante la prima adozione del Piano avvenuta nel 2016 per gravissime criticità procedurali e di contenuto.
Forse tanto nervosismo deriva semplicemente da questo, dall’aver svelato i problemi.
Ovviamente la SOA continuerà a difendere a spada tratta il prezioso territorio del Parco”.