Giovani marsicani in cammino verso l’incontro nazionale con Papa Francesco “Per mille strade”

Partiranno il 7 agosto i ragazzi marsicani che, guidati dal vescovo Pietro Santoro e dal direttore della Pastorale Giovanile, don Antonio Allegritti, parteciperanno all’incontro nazionale dei giovani con Papa Francesco “Per mille strade”.

Un gruppo partirà dall’Aquila il 7 agosto e arriverà a piedi al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata il 10 agosto, dove li raggiungerà anche il secondo gruppo in bus, per vivere insieme ai giovani e ai vescovi delle diocesi di Abruzzo, la Giornata Regionale dei giovani. Il giorno successivo si partirà verso Roma per il grande evento col Papa.

Un cammino in sintonia con la Chiesa nazionale che quest’anno, in vista del Sinodo dei Vescovi 2018, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ha proposto ai giovani italiani di inventarsi le “mille strade” possibili per arrivare a Roma, all’incontro col Papa, l’11 e 12 agosto. Come ogni cammino anche questo è fatto di tappe su cui soffermarsi per poi ripartire e arrivare alla meta finale. I giovani marsicani, insieme alle Pastorali Giovanili di L’Aquila e Sulmona il 7 agosto partiranno da Collemaggio, e nei tre giorni di cammino a piedi, zaino in spalla, attraverseranno Onna, Paganica, Fonte Cerreto, Campo imperatore sul Gran Sasso, Cerchiara: luoghi storici e spirituali dove i ragazzi vivranno momenti di fede, testimonianze e condivisione. Il 10 agosto si giungerà al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata per la Giornata Regionale dei Giovani. In programma momenti di festa, musica e testimonianze, per ripartire l’indomani verso Roma, la meta finale, nell’abbraccio con papa Francesco. L’appuntamento sarà al Circo Massimo l’11 agosto dove ci sarà uno spazio di benvenuto per i giovani pellegrini e un tempo dedicato all’animazione e alla condivisione di storie di vita. Alle 18.30 arriverà papa Francesco che sul palco dialogherà con alcuni giovani. Il tempo col Papa si chiuderà con una breve veglia di preghiera al tramonto. Dopo cena inizierà un concerto con grandi artisti italiani, un paio d’ore di festa e divertimento per tutti. E da mezzanotte, al via la notte bianca: verranno aperte le chiese di Roma tra il Circo Massimo e San Pietro dove ci si potrà fermare per la preghiera, le confessioni, per ascoltare delle testimonianze. Alle 9.30 del 12 agosto, tutti in piazza San Pietro per concludere questi due giorni con la Messa e l’Angelus.

«Il cammino, esperienza di Chiesa che vivremo in sintonia con tutti i giovani di Italia – riferisce don Antonio Allegritti, direttore della Pastorale giovanile di Avezzano – sarà occasione per valorizzare la spiritualità del nostro territorio, dei nostri luoghi, dei nostri eremi. L’Abruzzo, con le sue montagne, è da sempre terra di santi che, come Celestino V, hanno fatto delle montagne il santuario dell’incontro radicale con l’Altissimo. Perciò attraverseremo antiche chiese spesso rupestri, disseminate nelle nostre montagne, ove avremo momenti di catechesi con i nostri vescovi, e paesi del nostro territorio, ove gli abitanti forti e gentili creeranno la festa dell’accoglienza. Il cammino sarà esperienza di comunione tra diocesi vicine: comunione che si allargherà nel l’incontro di tutti i giovani d’Abruzzo e poi, a Roma, di tutti i giovani di Italia. La metafora del cammino, che si fa realtà nell’esperienza che vivremo, esprime bene l’idea della Chiesa in uscita cui provoca papa Francesco. Negli Atti degli apostoli i cristiani vengono infatti chiamati “quelli della Via”: ci racconteremo il Vangelo fuori dalle chiese e lungo le strade delle nostre terre, tra le bellezze paesaggistiche che la nostra terra – spesso ferita dalla natura – ci dona. Infine, il cammino sarà occasione di incontro con i giovani che in chiesa difficilmente vengono: la spiritualità del cammino è diventata da tempo anche un’esperienza laica vissuta da molti giovani che nel fascino del cammino cercano se stessi. Col cammino, vorremmo intercettare proprio questi giovani, fare con loro esperienza di umanità. Qualche giovane al termine del viaggio potrà dire, come i “camminatori” di Emmaus: non ci ardeva forse il cuore? La natura, l’amicizia, la fatica saranno sicuramente luogo di un forte slancio spirituale».

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