Avezzano – Matteo Garofalo, giovane doppiatore avezzanese, è la voce di Omar, coprotagonista nella serie TV “Elite”, esclusiva Netflix uscita il 5 ottobre.
Lo abbiamo intervistato per capire come è arrivato ad avere già un ruolo così importante nella sua giovane carriera.
“Matteo, raccontaci un po’ di te, come ti sei appassionato al mondo del doppiaggio?”
“La passione è venuta quando, da piccolo, leggevo fumetti e vedevo cartoni animati. La curiosità di scoprire come dei disegni potessero avere una voce mi ha spinto ad informarmi sul mondo del doppiaggio e dei doppiatori. Poi quando ho conosciuto le voci del cartone più in voga della mia infanzia, DragonBall, l’amore verso questo lavoro è cresciuto e mi ha fatto sognare di poter regalare emozioni, un giorno, attraverso la mia voce, proprio come i miei idoli hanno fatto con me.”
“Come hai iniziato la tua carriera?”
“Due anni fa, nel 2016, ho iniziato un corso di dizione e ho fatto un provino per una scuola di doppiaggio a Roma. Sono stato preso dalla “Professione Doppiaggio” e ho studiato lì per circa sei mesi quando poi ho iniziato ad assistere ai turni nelle sale. Con l’aiuto del mio maestro, Pasquale Anselmo, ho sostenuto vari provini e fatto piccole parti, i cosiddetti brusii. Nonostante non sia un mondo facile nel quale fare carriera, con impegno e dedizione, si può spiccare ed avere varie parti. Tra i molti direttori ho conosciuto, poi, Eugenio Marinelli, che ha curato il doppiaggio di Elite.”
“Ecco, come è arrivata la parte più importante del tuo percorso da doppiatore?”
“Ero sull’autobus Avezzano-Roma, poiché fino a poco fa lavoravo come pendolare, e una società per la quale non avevo mai lavorato mi chiama al telefono dicendomi di dover fare un provino per una serie Netflix. Dopo una settimana il direttor Marinelli decise di darmi fiducia, dopo l’approvazione dalla Spagna, così da piccoli ruoli sono arrivato ad Omar in Elite.”
“Parlaci un po’ del tuo personaggio? È stato difficile dargli la voce?”
“Sicuramente si tratta di un personaggio molto particolare. È stato difficile calarsi nella parte poiché essendo un emarginato, nella serie, Omar è spesso triste e chiuso, ed io sono tutto il contrario (ride)’. Allo stesso tempo è stato bello doppiare una parte che incarna varie problematiche come l’omosessualità e il razzismo, Omar è infatti un ragazzo gay, musulmano che per vivere spaccia droga.”
“Grazie del tuo tempo Matteo, in bocca al lupo per i progetti futuri.”
“Grazie a voi!”