“Nessuno come noi” da oggi al cinema. La sceneggiatura porta la firma anche di una marsicana

Capistrello – Squadra che vince non si cambia. Lunga e produttiva la collaborazione tra la sceneggiatrice di Capistrello, Tiziana Martini, e il regista romano, Volfango De Biasi, che ritroviamo in 350 sale cinematografiche dal 18 ottobre con il loro nuovo film: “Nessuno come noi”. Scritto a più mani, da Tiziana Martini, Volfango De Biasi, Luca Bianchini, Marco Ponti e Felice Di Basilio, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Medusa film, “Nessuno come noi” ci fa fare un tuffo nel passato, riportandoci nei mitici anni ’80, tempi in cui non c’erano gli smartphone e si rischiava di passare le ore attaccati a un telefono fisso aspettando notizie dalla persona amata.

Il film racconta due triangoli amorosi: il primo si consuma tra tre adolescenti, Vincenzo Crea, Sabrina Martina, Leonardo Pazzaglia; l’altro, quello più adulto, vede protagonisti la professoressa di Liceo, interpretata dalla bellissima Sarah Ferberbaum, il padre di uno dei suoi alunni, Alessandro Preziosi, e la moglie, Christine Filangeri.
Un intrigante intreccio che si trasforma in una struggente commedia romantica.
“Nessuno come noi” è un romanzo di formazione, che ci invita a riflettere su come l’amore non corrisposto non sia amore, ma solo una prigione.

“Ci piace definirlo il film dell’amante”, ci dice la Martini, “non soltanto perché tutti i protagonisti sono amanti, nel senso letterale di coloro che amano, ma perché racconta anche una storia d’amore clandestina tra la professoressa Betty e il professor Umberto, che nasce quando meno se lo aspettano, quando non lo stavano cercando e soprattutto in un momento in cui entrambi credono che non possa più accadere loro qualcosa di bello. È un amore a cui tutti e due cercano di resistere perché moralmente sbagliato, ma non possono farne a meno.

Accade così che Umberto si vede catapultato nell’inferno della solitudine di non essere mai dove vorrebbe essere: è con l’amante ed ha il fantasma della moglie, è con la moglie e vorrebbe stare con l’amante. Il senso di colpa lo logora.
Betty, l’amante, sente di doversi accontentare di briciole di tempo, di briciole di felicità e ogni volta che Umberto esce da casa per tornare da sua moglie si sente morire. Vorrebbe sentirsi dire: Nessuna è come te. Ma, per scoprire se possa dirglielo un uomo sposato e andare verso un happy end, bisogna vedere il film”.

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