Violentò un’infermiera, il perito: “E’ capace di intendere e volere, può sostenere il processo”

Avezzano. E’ accusato di reati molto gravi: di rapina, perché con un coltello da cucina ha minacciato due infermiere, sottraendo soldi e cellulari e legandole entrambe; di violenza sessuale aggravata perché sotto la minaccia del coltello ha condotto una delle due donne in un luogo appartato e l’ha violentata; di lesioni gravissime, perché con il coltello ha ferito l’infermiera; di porto ingiustificato di arma, perché aveva con sé il coltello, con cui ha compiuto i reati.

Arriva una svolta nella terribile vicenda che vede coinvolta un’infermiera marsicana, una sua collega e un ventenne accusato di averle picchiate e seviziate. E di averne violentata una.

Paolo Capri professore di psicologia clinica dell’Università europea di Roma, che aveva avuto incarico il 7 novembre scorso per stabilire se l’imputato fosse capace di intendere e volere, ha consegnato ai giudici la sua relazione. Si è tenuto ieri davanti al gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia l’incidente probatorio. L’accusa è sostenuta dal pm Guido Cocco. In udienza è stato presente anche Kavalli che è detenuto in carcere a Teramo, dove continua a rimanere.

Enriges Kavalli, tra qualche mese ventenne, è capace di intendere e volere, ne era capace al momento dei fatti, che risalgono a fine ottobre dello scorso anno e potrà dunque sostenere un processo ordinario. L’incidente probatorio si è concluso. Gli atti ora torneranno alla Procura che potrà chiedere il rinvio a giudizio.

L’infermiera che ha subito la violenza è assistita dall’avvocato Pasquale Milo (nella foto), la sua collega dall’avvocato romano Alessandra Spina, mentre Kavalli dall’avvocato aquilano Gian Luca Totani.

 

IL VIDEO DELL’ARRESTO:

Picchia, sevizia e stupra un’infermiera. Il responsabile fermato dopo 5 ore di latitanza

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