Abruzzo – Continua l’attività della giunta regionale finalizzata a innalzare i livelli essenziali di assistenza (Lea). Dopo la recente approvazione dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), sul tumore del colon retto e della mammella, è stata anche deliberata l’approvazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale sul tumore del polmone.
“Siamo motivati a mettere l’organizzazione dell’oncologia su direttive innovative – sottolinea l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – così da ottimizzare l’intero percorso assistenziale del paziente, valorizzando le importanti expertise dei nostri operatori sanitari e superando la frammentarietà delle prestazioni sanitarie in ambito oncologico, attraverso la condivisione di specifici protocolli all’interno della rete. Anche la nostra Regione, finalmente, entra nel novero di quelle che hanno avviato l’attivazione delle reti oncologiche, che fino allo scorso anno erano solo sei in tutt’Italia”.
In Abruzzo vi sono ogni anno oltre mille persone che vengono ricoverate in ospedale con una diagnosi di tumore del polmone. Di queste, circa trecento annualmente vengono sottoposte a intervento chirurgico nelle tre unità operative di Chirurgia toracica regionali.
“Il primo obiettivo – ha continuato l’assessore – è stato l’individuazione dei presidi ospedalieri che presentano gli standard e le competenze utili a soddisfare la risposta assistenziale del paziente oncologico: dalla diagnosi al trattamento chirurgico, dall’oncologia medica, alla radioterapia. A questo si aggiunge l’obiettivo di dare una risposta in tempi certi secondo gli standard di appropriatezza e sicurezza delle cure che ci richiedono le società scientifiche”.
Il modello organizzativo è stato elaborato da un gruppo tecnico regionale composto da professionisti e operatori sanitari appartenenti alle diverse discipline e professionalità, provenienti dalle quattro Asl abruzzesi e coordinato dall’Agenzia sanitaria regionale.
L’articolazione della rete oncologica polmonare prevede, in particolare, la costituzione presso ciascuna Asl di strutture dedicate, come l’ambulatorio di patologia polmonare oncologica, team professionali specifici con la figura del case-manager affidata ad un infermiere adeguatamente formato e il gruppo interdisciplinare cure oncologiche (Gico), composto oltre che da chirurghi, oncologi, pneumologi, radiologi e radioterapisti, anche da psico-oncologi e riabilitatori. L’intera rete, inoltre, verrà monitorata annualmente per la verifica e la valutazione degli esiti delle cure in rapporto ai volumi di attività.