Avezzano – Nella giornata di ieri, a partire dalle ore 18, nei locali del teatro parrocchiale “Don Canzio Vacchiani” di San Pelino, l’associazione Ascras (Associazione Socio Culturale Ricreativa l’Albero del Sole), rappresentata dal presidente Giuseppe Colangelo e dal segretario Arduino Cofini, ha tenuto un convegno riguardo al futuro archeologico di San Pelino vecchio.
Hanno presenziato all’incontro anche il presidente del Comitato del Terremoto, Mario Panunzi, il parroco di San Pelino, don Antonio Allegritti, e il presidente del Comitato di quartiere, Enrico De Tiberis.
Fondamentale è stato l’intervento del dott. Fiorenzo Catalli, archeologo marsicano che ha prestato servizio presso il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e che tutt’ora lavora presso la Soprintendenza Archeologica di Roma in qualità di Direttore Archeologo. Essendo lo scopo dell’associazione Ascras quello di rinsaldare la comunità e di tenere vive le tradizioni e l’importanza storica, oggetto principale del convegno è stato quello di sottoporre all’attenzione della comunità sampelinese la questione della valorizzazione del territorio e delle ricchezze storiche, con particolare riferimento alla zona di San Pelino vecchio, la parte più alta ed antica del paese. Il dott. Catalli ha asserito la notevolezza del patrimonio storico di San Pelino: esso annovera diverse testimonianze dell’insediamento degli antichi romani, tra cui i resti di una fastosa villa appartenente al proconsole romano Lucio Vitellio, che sarebbero stati individuati in località “Panciano”, a nord-est dell’abitato di San Pelino.
L’archeologo ha fornito diverse spiegazioni sul possibile utilizzo di questa villa, la quale non essendo distante dal lago del Fucino poteva avere una funzione di villa fattoria, che rappresentava sostanzialmente il nucleo di un’azienda agraria a conduzione familiare; questo tipo di villa era molto frequente soprattutto nelle zone del Vesuvio e della bassa Toscana. Oltretutto ci sono molte aree, come ad esempio quella della fonte, dove molto probabilmente si possono rinvenire ruderi di origine antica, e anche in diverse zone a monte e a valle non si può escludere la presenza di frammenti e resti di antichi insediamenti.
Tenendo in considerazione tutto ciò, il sogno che si vorrebbe realizzare è quello di poter compiere qualcosa di positivo a favore di questi borghi e di queste aree, effettuando dei sondaggi, delle rilevazioni, delle ricerche approfondite, per cercare di riportare alla luce questi inestimabili tesori e soprattutto per comprendere meglio l’effettiva importanza che questo particolare progetto può costituire per il bagaglio culturale della comunità.
È inoltre utile ed estremamente importante che chiunque sia in possesso di testimonianze, documentazioni, fotografie, o abbia ricordi particolari riguardo i vari cambiamenti strutturali o eventuali ritrovamenti e scoperte riguardo San Pelino vecchio, fornisca un contributo per aiutare lo sviluppo di questa lodevole iniziativa, mettendosi in contatto con il parroco Don Antonio Allegritti.
A seguito del convegno ha avuto luogo l’inaugurazione della biblioteca, che è stata collocata nei locali dell’asilo di San Pelino, e il cui progetto era stato recentemente illustrato agli abitanti sampelinesi, che sono stati orgogliosi ed entusiasti di questa novità dal significato così nobile.