L’Aquila – Approvato il decreto interministeriale che prevede un aumento del 12,89% del pedaggio autostradale per A24 e A25. L’ultimo regalo agli abruzzesi da parte del Governo Gentiloni arriva dopo un intricato pasticcio burocratico e giudiziario che ha visto contrapporsi Governo e Strada dei Parchi, la concessionaria vincitrice del bando del 2001, all’interno del quale gli aumenti erano espressamente previsti per finanziare le opere di manutenzione stradale.
“Ci siamo sempre chiesti – commenta Simone Laurenzi, responsabile abruzzese di CasaPound Italia – come sia possibile che una rete autostradale così importante, unica vera via di collegamento tra Roma e la costa adriatica, che ha consentito peraltro ai soccorsi nazionali di arrivare celermente nei luoghi colpiti dai recenti terremoti e di salvare migliaia di cittadini, sia gestita da un privato e sia tra le più care d’Italia. Se un’infrastruttura è così fondamentale, in particolare per le sorti dell’Abruzzo interno, dovrebbe essere accessibile gratuitamente ma ci rendiamo conto che questa è un’utopia. Adesso però si sta esagerando: i lavori di manutenzione sono stati completamente assenti per quasi dieci anni e ora, grazie a un ricorso al TAR vinto dalla famiglia Toto, i cittadini dovranno invece far fronte a un rincaro che incorporerà anche i mancati aumenti degli anni precedenti. Si tratta di una gestione scandalosa, frutto di politiche di privatizzazione scellerate imposte dall’Europa e attuate negli anni passati da governi di destra e di sinistra, che hanno così favorito pochi privilegiati a danno della generalità dei cittadini”.
“Questo regalo di fine anno – prosegue l’esponente della tartaruga frecciata – è l’ennesima prova del totale disinteresse della politica nazionale e regionale, prona ai diktat finanziari di Bruxelles, per l’Abruzzo e in particolare per le sue aree interne: si vedano anche i tagli alla sanità che mettono a rischio l’istituzione di un DEA di II livello nel Capoluogo di Regione e persino il punto nascite di Sulmona, la prevista e solo rinviata chiusura dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, le gravi crisi occupazionali che investono l’intero territorio, come dimostra da ultimo il licenziamento in tronco durante le feste natalizie dei 65 lavoratori della Intecs, ultima drammatica puntata della vicenda del polo elettronico aquilano consumatasi nel silenzio delle istituzioni”.
“CasaPound Italia – conclude Laurenzi – non può accettare che i cittadini abruzzesi, in particolare quelli delle aree interne, siano abbandonati e mortificati in questo modo: ci batteremo affinché, nel caso delle tariffe di A24 e A25 come in ogni altra situazione, lo Stato torni a curare l’interesse pubblico e non quello di privati irresponsabili. Come sempre, saremo scudo e spada d’Italia.”