Abruzzo – Impedire e contrastare l’utilizzo abusivo dell’acqua, specialmente in un periodo di carenza evidente di questa risorsa, costituisce lo scopo dell’accordo operativo sottoscritto la scorsa settimana tra la Regione Abruzzo e il Comando Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise”.
Secondo Vittorio Di Biase, dirigente dei Geni Civili di Chieti e Pescara, l’acqua costituisce un bene prezioso, cui ricorrere con parsimonia e soltanto dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Sull tematica in questione, c’è stata piena condivione da parte del Generale di Brigata, Giampiero Costantini, Comandante Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise”.
Da questa consapevolezza prende il via la collaborazione con l’Arma per un più sistematico controllo sull’uso della risorsa idrica e sull’occupazione di aree del demanio idrico fluviale. I controlli, finalizzati a verificare il rispetto degli atti di concessione – rende noto il Comandante – saranno avviati in maniera serrata già a partire da questo fine settimana. Si tratta di 230 controlli per verificare l’eventuale utilizzo abusivo e 70 per verificare l’eventuale occupazione abusiva di aree del demanio idrico fluviale.
Il comparto forestale dell’Arma – è bene ricordarlo – ha da sempre profuso un costante ed importante impegno a tutela della risorsa idrica. Infatti attività di intervento peculiari dei Carabinieri Forestale risultano: la polizia fluviale; i furti di ghiaia, inerti fluviali o altro materiale litoide; la deviazione delle acque e la tutela delle aree demaniali dei fiumi, torrenti, laghi e altre acque pubbliche, nonché la tutela delle acque captate per utilizzazioni idriche.
Proprio in tali ambiti, a seguito di apposito accordo stipulato con la Regione nel 2022, l’attività di controllo, prevenzione e repressione svolta ha fatto registrare, nel settore della polizia fluviale un notevole incremento, rispetto al precedente anno 2021, dei reati perseguiti (passati da 3 a 22), delle persone denunciate (passate da 0 a 16) e del numero delle sanzioni amministrative comminate (passate da 4 a 30). Analogamente anche nella tutela delle acque captate per utilizzi idrici gli illeciti amministrativi contestati sono passati da 11 a 48.
Fonte: Regione Abruzzo