“Questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento. Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare“. Con questa breve nota la regione Trentino ha comunicato l’uccisione dell’orsa KJ1.
La notizia dell’uccisione di Kj1, l’orsa trentina classificata ad “alto rischio” dalla scala del Pacobace, ha suscitato indignazione e disappunto tra gli animalisti e i politici. L’orsa, responsabile di almeno 7 interazioni con l’uomo, l’ultima delle quali il 16 luglio scorso, quando aveva aggredito un escursionista francese di 43 anni a Naroncolo (Dro).
Tuttavia, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato un decreto di abbattimento dell’orsa, che è stato eseguito a ridosso dell’ordinanza.
L’ENPA (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) ha segnalato l’uccisione all’Unione Europea, sottolineando come sia stata eseguita senza aver messo in campo prima alcuna misura di prevenzione o valutate le numerose alternative all’uccisione. L’associazione ha anche criticato la mancanza di tempo dato alle associazioni e alla giustizia amministrativa per esaminare i documenti scientifici e le motivazioni dell’uccisione.
Sergio Costa (M5S), ha definito l’uccisione di Kj1 un atto “assurdo e crudele“, sottolineando come l’orsa fosse stata uccisa solo perché aveva agito per proteggere i suoi cuccioli. Costa ha anche criticato la classe dirigente trentina per non essere in grado di gestire la biodiversità presente nella regione.
L’uccisione di Kj1 è stata vista come un danno per la tutela degli animali e per la natura stessa, e i responsabili sono stati accusati di aver agito senza considerare le conseguenze delle loro azioni. Su quanto avvenuto è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che in una nota dichiara: “L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema”.
“Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione – spiega il ministro – ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un’incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino compiuta 25 anni fa. Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando con Ispra. Ma questa misura, se non accompagnata da corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni, rischia di essere insufficiente”.