L’Aquila – “La montagna è un luogo di ritrovo dell’anima, è un luogo di pace e resistenza, un rifugio della libertà quando la stessa è in pericolo. La montagna è terra e pietra, sentieri e roccia aspra come aspre sono le esistenze in terre neanche troppo lontane dalla nostra. In montagna non riecheggiano le bombe e si parla poco ed a bassa voce per sentire i suoni che contano e per tenere il fiato lungo la salita. La montagna di notte amplifica il suo fascino e chiunque la sale ha la sensazione di essere protagonista di un’esperienza unica, irripetibile. Siamo saliti in gruppo, fratelli, sorelle, compagne e compagni di Sinistra Italiana L’Aquila – Alleanza Verdi Sinistra, accomunati dalla stessa rabbia e dalla stessa sete di giustizia, immarcescibili sognatori bisognosi di urlare, anche sulle vette più alte del nostro Appenino, sulla montagna tanto cara a noi aquilani, il grido disperato del popolo palestinese. Abbiamo sentito risuonare, tra quelle cime in una notte con poche stelle, l’eco delle migliaia e migliaia di vittime trucidate da una vendetta senza senso di chi utilizza la guerra per mantenere il potere, era un eco doloroso ed indomito come indomito è il popolo palestinese che sta sopportando il buio più profondo di cui è capace l’uomo: il genocidio. Tra i cieli più alti della nostra regione, a quasi tremila metri, abbiamo voluto simbolicamente rompere il silenzio di quell’Occidente che non riesce a fermare la mano omicida di Israele e Netanyahu, di quell’Occidente che fa finta di distrarsi per mantenere un folle equilibrio alimentando le disparità. Abbiamo deposto una bandiera sul Corno Grande, la vetta più alta del Gran Sasso, una bandiera che profuma di lotta ed amore, una bandiera che sventola nei cuori di tutti gli uomini liberi, una bandiera che urla “Palestina libera” in ogni dove!
Alcuni sentieri si salgono perché è giusto farlo”.
Comunicato stampa Sinistra Italiana L’Aquila