Cappadocia – Alla presenza del vescovo Massaro, l’Opera Don Calabria, nella persona del Superiore Generale, ha consegnato la reliquia “Ex sanguine” di San Giovanni Calabria e il nuovo quadro alla Chiesa di Cappadocia. Così don Noicir José Marchetti, Sacerdote PSDP – Procuratore Generale:
«Da tanti anni esiste un profondo legame tra l’Opera Don Calabria e la comunità di Cappadocia. Un legame che affonda le sue radici nelle vacanze che i ragazzi di don Calabria, provenienti da Roma, trascorrevano ogni anno nel paese abbarbicato sull’Appennino abruzzese, accompagnati dai religiosi e dalle religiose delle congregazioni fondate dal sacerdote veronese. Si stabilì subito una corrente di reciproca simpatia e amicizia con i residenti di Cappadocia, che iniziarono ad apprezzare lo stile e la spiritualità dei “Buoni Fanciulli”. Un episodio molto importante, frutto di questa amicizia e della devozione a don Calabria, si verificò nella notte del 27 dicembre del 1957, quando il signor Liborio Testa, nativo di Cappadocia, guarì miracolosamente da una grave malattia dopo che i suoi familiari avevano chiesto l’intercessione del sacerdote Veronese, morto solo tre anni prima in fama di santità.
Il miracolo venne riconosciuto dalla Chiesa e fu decisivo nel cammino che portò alla beatificazione del sacerdote, avvenuta poi nel 1988. (…)Alla luce di tutto questo ci è sembrato naturale celebrare l’amicizia tra l’Opera e la comunità di Cappadocia offrendo alla locale parrocchia una reliquia di prima grandezza, “Ex Sanguine”, di san Giovanni Calabria, unitamente al nuovo ritratto del santo realizzato dal maestro Albano Poli, che fu suo allievo a Verona nel Dopoguerra. Tale celebrazione, prevista per il 13 agosto 2024, antivigilia della Solennità dell’Assunta, arriva in un momento del tutto particolare perché proprio lo scorso anno, in occasione dei 150 anni dalla nascita di don Calabria, le sue reliquie e il suo ritratto sono state portate in giro per il mondo ovunque la sua Opera oggi è presente. (…) La reliquia e la nuova immagine di don Calabria, con tutta la simbologia raffigurata nell’insieme del dipinto continueranno ad essere un ricordo perenne della sua presenza a Cappadocia come intercessore, nel passato e nel presente, per tutti coloro che ricorreranno a lui come confidente e amico di Dio».