Oggi, il 11 Settembre, ricorre il 23° anniversario dei quattro attentati terroristici che hanno sconvolto il mondo. Le Twins Towers, che si ergevano come simboli di potenza e progresso americano, si sono trasformate in macerie sotto il peso di un odio cieco.
Il Pentagono, cuore pulsante della difesa nazionale, ha subito un attacco che ha segnato un punto di svolta nella storia recente. E un volo, destinato a raggiungere la California, si è schiantato in un campo di Pennsylvania, vittima di un atto di eroismo che ha impedito un altro orrore.
Furono ben 2.977 le vite umane spezzate in un solo giorno (a cui si aggiungono quelle dei 19 dirottatori). Padri, madri, figli, sorelle, amici, colleghi, tutti uniti da un filo invisibile di umanità, spezzati in un lampo di violenza. Le loro storie, i loro sogni, le loro speranze, si sono dissolte nell’incendio e nella polvere.
Oggi, mentre ricordiamo le vittime, non possiamo dimenticare il dolore che ha attraversato il mondo in quell’11 Settembre 2001. Il terrore ha colpito non solo gli Stati Uniti, ma ha lasciato un segno indelebile nella coscienza collettiva.
L’11 Settembre non è solo un giorno di grave lutto, è anche un giorno di riflessione, di impegno per la pace e la comprensione. È un giorno per ricordare il valore della vita, la fragilità della pace e la necessità di costruire un mondo più giusto e solidale.
In questa giornata di commemorazione, è necessario rivolgere un pensiero commosso a tutte le vittime di quella terribile mattinata: i civili innocenti, i soccorritori, i vigili del fuoco, i poliziotti che persero la vita compiendo il loro dovere. Un tributo va anche a coloro che, sopravvissuti alla tragedia, portano ancora oggi le ferite di quell’esperienza.