L’Avis Comunale di Avezzano ha festeggiato il suo anniversario di Fondazione, corteo, convegno e premi per i donatori, con l’obiettivo di superare le 1000 donazioni annue

Avezzano – Alla giornata hanno partecipato con i loro vessilli circa 20 delegazioni AVIS oltre appartenenti ad altre associazioni territoriali. La giornata è iniziata con una accoglienza con colazione offerta presso la sede in via G.Fontana n.2, si mangiava accompagnati dalle note musicali della banda di Magliano. Dalla sede in Piazza Risorgimento, sempre accompagnati dalla banda, si è percorso un itinerario che ha visto la deposizione della corona di fiori (offerta da Rossi piante e Fiori) sul monumento dei caduti. Li il Presidente Giovanni Pendenza ha dedicato un pensiero ai combattenti che hanno permesso la difesa dei confini nazionali e soprattutto ci hanno garantito l’esser liberi cittadini di oggi. Ha rimarcato come il sangue non va più versato per combattimenti tra uomini, ma va prelevato per aiutare uomini in difficolta.

Il corteo dopo la foto di rito ha sfilato fino al Castello Orsini dove si è svolto un convegno. Il convegno ha visto una prima parte di saluti istituzionali. La Dottoressa Patrizia Gallese, in veste di rappresentanza del sindaco Gianni Di Pangrazio impegnato nella manifestazione celebrata nella cattedrale della messa trasmessa in diretta Rai 1, ha ribadito, anche in virtù della propria professione sanitaria all’interno del centro analisi, l’importanza del dono e degli impegni del comune e dell’amministrazione per favorire la raccolta sangue. A seguire il suo intervento c’è stato il saluto del Presidente regionale AVIS Guerrino Fosca, del vice Presidente AVIS Provinciale Aquila Edmondo Basile, di Daniela Cambise vice coordinatrice Avis Giovani Provincia Aquila. Passando invece agli interventi dei relatori del convegno, la dottoressa Miriam Manfreda medico di medicina generale e consigliera Avis Comunale di Avezzano, ha illustrato con grande efficacia e sintesi tutto ciò che ruota intorno la donazione. Una spiegazione sulle componenti del sangue, su come si raccoglie, su come si lavora, su quali sono i criteri per accedere alla donazione, e i benefici della donazione. Il suo intervento è stato raccolto con entusiasmo dal dottor Pasquale Colamartino, in passato Presidente Nazionale Avis e diretto Centro regionale del sangue.

Il dottor Colamartino ha aggiornato su cosa sta accadendo a livelli regionali sulla riorganizzazione del sistema sangue. “Ciò che anni fa sembrava un sogno si sta concretizzando, un’unica officina di lavorazione del sangue che favorisce il mantenimento di alti livelli di sicurezza sia in termini igienici ma anche informatici”. E dopo ciò che è accaduto lo scorso anno con l’hackeraggio della ASL 1 ciò rappresenta una grande garanzia. Inoltre si va verso un abbattimento dei costi con una sola officina di lavorazione invece delle 6 attuali.

Il Presidente Giovanni Pendenza si fa portavoce di un saluto del dottor. Giuseppe Natale e della dottoressa Anna Rughetti da anni al servizio dei donatori presso il centro trasfusionale. Ringrazia tutti i consiglieri (Domenico Ciminelli, Federica Cavicchio, Miriam Manfreda, Alessandro Cacchione, Gabriella Miconi, Ubaldo Innocenzi, Innocenzo Ranieri) che lo supportano, i collaboratori, il personale sanitario che permette la raccolta sangue, ma soprattutto i donatori. 

Come ultima attività al castello Orsini si è proceduto a premiare alcuni donatori (Angeloni Vincenzo, De Clemente Lucia, Di Benedetto Antonio, Berardini Renzo e Antonini Fabio) con medaglie d’oro per aver superato le 50 e 75 donazioni. 

Il Presidente nei saluti ringrazia il Comune di Avezzano per aver dato supporto anche con un contributo economico. La Banca di Credito Cooperativo e alcuni sponsor privati (Tonelli Dental Team, Euro Cash Di Cintio Carni e Salumi, Rusted Garage, Vineria Peluso).

La festa si è conclusa all’Hotel Ristorante Olimpia dove è stato offerto un nutrito pranzo a tutti i partecipanti.

Appuntamento per la nuova festa tra 5 anni con l’obiettivo di superare le 1000 donazioni annue per una città che ha oltre 40000 abitanti non è un’utopia, ma deve essere uno stimolo verso l’Avis ma soprattutto verso i cittadini.

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