Gioia dei Marsi – Si è svota ieri a Gioia dei Marsi, la “Festa dell’Agricoltura e del Solco Dritto” che ha riportato alla luce tradizioni antiche, offrendo spunti per riflettere sulle opportunità di crescita legate al mondo rurale.
Tra rievocazioni storiche, esposizioni di prodotti tipici e dibattiti con esperti del settore, l’evento ha messo in evidenza la forza della comunità nel valorizzare la ruralità d’eccellenza. Un’iniziativa che ha coinvolto istituzioni locali, imprenditori e cittadini, creando un ponte tra passato e presente, per uno sviluppo territoriale all’insegna dell’innovazione nella tradizione.
Il sindaco Gianluca Alfonsi: “Una giornata stupenda ieri a Gioia quella della “Festa dell’Agricoltura e del solco dritto”. Pienamente immersi ed affascinati nel nostro passato “contadino” su cui costruire il nostro futuro.
Valorizzazione delle nostre tipicità agricole, rievocazione di antiche tradizioni, confronto con istituzioni e esperti di ruralità per riflettere sulle opportunità di crescita territoriale da costruire intorno al tema della ruralità d’ eccellenza, musica e cultura tutto questo è stato ieri qui a Gioia, Spiga verde d’Italia e Borgo del Solco. Un grazie immenso alle tantissime persone che ci hanno onorato della loro presenza e ai tanti imprenditori, di cui numerosi eccellenze gioiesi, che hanno esposto i loro prodotti.
Grazie dal profondo del alla infaticabile Pro Loco di Gioia dei Marsi al Presidente Vincenzo Longo e al Vicepresidente Andrea Longo, che sono stati motore dell’iniziativa e a tutte, proprio tutte, le Associazioni di Gioia Aschi e Sperone che con grande amore civico hanno dato cuore e anima perché la nostra comunità, riuscendoci, fosse accogliente e all’altezza dell’importante momento.
Grazie al mio consigliere delegato alle politiche agricole Alfonso Raffaele che ha coordinato in modo impeccabile l’evento, al Bar Samuel che ha garantito l’erogazione dei servizi, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Polizia Municipale e ai dipendenti comunali, alla nostra Protezione civile, che hanno consentito che tutto si svolgesse in piena sicurezza.
Grazie a tutti i figuranti che hanno indossato, con grazia e rurale eleganza i nostri costumi tipici. Grazie a tutti gli “aratori” che passando dai buoi e dal cavallo per arrivare al moderno trattore satellitare hanno impersonato l’evoluzione di tale importante e atavica nostra pratica rurale. Grazie alle bravissime giornaliste Roberta Maiolini e Alessia Centi Pizzutilli per il prezioso contributo nel presentare la rievocazione e moderare il convegno, ai superlativi relatori Prof. Ernesto Di Renzo e Prof Michele Sisto che ci hanno spinto a profonde riflessioni sul mondo della ruralità.
Grazie al Presidente Provinciale della Coldiretti e mio consigliere comunale Alfonso Raffale e a Katia Alfonsi di Confagricoltura per aver assicurato la vicinanza delle rispettive associazioni di categoria al nostro evento.
Grazie di cuore al Vicepresidente della Regione Emanuele, Imprudente e al consigliere regionale Maria Assunta Rossi per aver rappresentato la sentita vicinanza della Regione alla manifestazione e al tema dell’agricoltura quale volano di sviluppo per le aree interne, all’Assessore del Comune dell’Aquila Laura Cococcetta che ha portato il graditissimo saluto dell’amico Sindaco Biondi e la vicinanza del nostro Capoluogo e ai tanti colleghi Sindaci ed amministratori del territorio intervenuti, segno evidente di grande unità e condivisione territoriale.
Infine, un grazie immenso e davvero dal profondo del cuore all’amico Sindaco di Sturno (AV) Vito Di Leo e ai suoi “tracciatori” che ci hanno consegnato preziosi suggerimenti tecnici sulla tracciatura del solco Con lui tenace “capofila” e insieme agli altri dieci Sindaci, ieri rappresentati da Marco De Felicis del Comune di Foligno che ringrazio sentitamente, abbiamo costituito la rete riconosciuta dei Borghi del solco per creare, in nome di un’antica tradizione che ci unisce, solidi legami civici e interessanti opportunità di sviluppo turistico. Una di quelle pagine belle, scritte in modo corale e con sentito afflato da un’intera comunità con l’inchiostro dell’amore civico e dell’orgoglio per le proprie origini rurali, che conserverò per sempre nel libro della vita. Avanti tutta per innovare nella tradizione perché si può e si deve”.