“C33. E vennero giorni migliori”: grande successo per lo spettacolo che rende omaggio ai martiri di Capistrello

Avezzano – Ad Avezzano il pubblico delle grandi occasioni e il Teatro dei Marsi strapieno per “C33. E vennero giorni migliori”, di scena il 19 settembre in due step. 80 anni fa l’eccidio dei Martiri di Capistrello: durante la seconda guerra mondiale, il 4 giugno 1944, soldati nazifascisti, sul Monte Salviano, catturarono e torturarono 33 tra pastori e allevatori anche di Luco dei Marsi, Avezzano, Borgorose. Con lo spettacolo “C33”, per la regia di Francesco Frezzini (anche grandissimo attore), si è voluto ancora e sempre ricordare quel terribile giorno di un’epoca infausta, rivestendo di forza e attualità un dolore antico ed attuale, aprendo alla speranza e ad un futuro migliore, che sia senza guerre, coinvolgendo, soprattutto per questo, connettendoli a valori ed ideali, i giovanissimi.

Di scena nel giugno scorso anche a Capistrello, memore di un successo strepitoso poi ripetuto, la rappresentazione si è tenuta giovedì 19 settembre, alle 21,00, al Teatro dei Marsi, a cura dell’Associazione “Proteo”, con il patrocinio dei comuni di Avezzano, Capistrello, Luco Dei Marsi, Canistro e Borgorose (RI) – Centri in cui ebbero i natali i Martiri, partecipata da “Amici dell’Emissario” (Associazione presieduta da Antonello Alfonsi) e dall’Ambasciata della Nuova Zelanda. Sempre al Teatro, la mattinata del 19 è stata dedicata alle scuole (tra gli istituti che hanno aderito il “B. Sabin” da Capistrello e da Avezzano “Fermi”, “Corradini”, “Vivenza”, “Marini”, “Maiorana”, “Torlonia”, “Croce”). Una rappresentazione toccante grazie alle performance di interpreti capaci di trascinare la sensibilità di adulti e ragazzi con verve: il giovanissimo Emanuele Bracone (sul palco Giuseppe Forsinetti, il più giovane martire, appena 13enne), commuove con forza espressiva non comune così come perduasivi sono Raffaele Donatelli e Gaetano Paciotti, ma anche Francesco Frezzini (bravo sia vome attore che come regista), Antonio Scatena (detto Alvaro) e poi realistico, rabbioso, sorprendente Walter Spera nei panni del grande ufficiale tedesco Nagel, nonché stupefacente la “prova” di Emma Francesconi, raffinata e sottile nell’arte del coinvolgimento, nelle vesti della madre del 18enne Piero Masci, prima vittima della ferocia nazista; e ancora Flaviano Fiasca e Mauro Ranalletta (la sua stupenda voce che è risuonata pure fuori campo). Ricordiamo, alle scenografie e luci Rino Di Rienzo, alla Fotografia Giovanni Maria De Pratti, musiche originali del giovane Maestro e Compositore Simone Sangiacomo, assistente di scena Simona Di Pirro, tecnico Immagini Alessandro Bracone e regia di Francesco Frezzini.

Ha presentato la giornalista Orietta Spera, che ha intervistato (oltre a Maurizio Murzilli, sindaco di Capistrello e a Stefania Antidormi, consigliera del comune di Avezzano, presente per il sindaco Gianni Di Pangrazio) soprattutto Alfio Di Battista, autore del libro “4 giugno 1944. Le voci spezzate dei Martiri di Capistrello”, testo dal quale è stata liberamente tratta la rappresentazione. “C33”: affinché non si dimentichi la tragedia immane della guerra ed suoi orrori e per tutti, principalmente le giovani generazioni, risuoni, senza disperdersi, il concetto di Pace. I Martiri di Capistrello, di tutte le età (anche anziani e un adolescente) erano 33: Avezzano ne ricorda 13, Morrodoro, Sora, Canistro, Roseto e Capistrello uno, Luco dei Marsi 5, Borgorose (RI) 2, tra loro 8 erano stranieri.

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