Tagliacozzo – Questa mattina, nella chiesa di Sant’Erasmo in San Donato di Tagliacozzo, una folla commossa si è riunita per porgere l’ultimo saluto a Carmine Munzi, giovane di 48 anni venuto a mancare sabato notte a seguito di un improvviso arresto cardiaco.
Carmine, un’anima buona, un ragazzo sempre gentile e con il sorriso, con una vita travagliata che era riuscito a padroneggiare, diventando più forte dei tanti problemi incontrati sul suo cammino.
Oggi la sua compaesana Veronica Di Giovanni lo ha voluto ricordare con una lettera che tocca l’anima, con l’intera comunità stretta in un abbraccio virtuale a mamma Silvana, papà Alberico e alla sorella Manuela.
“La notizia della scomparsa di Carmine si è abbattuta sulla nostra comunità come un fulmine a ciel sereno…la morte porta con sé inevitabilmente tristezza, soprattutto quando ad andar via è un ragazzo di 48 anni, neanche mezzo secolo.
Non sono una mamma, non sono genitore, quindi non mi permetto di parlare di un dolore così atroce che dovrebbe essere innaturale. Ma sono una giovane, sono una sorella, un’amica… e il mio cuore oggi è colmo di affetto per voi familiari.
E in questi casi, ciò che ci salva e allevia un po’ quel dolore indicibile, è il ricordo eterno dei momenti vissuti e condivisi: Carmine lo ricordo, quando abitava qui a San Donato… ogni pomeriggio era solito fare una passeggiata verso il campo sportivo, per poi fermarsi a casa mia per un saluto: con l’educazione che lo ha sempre contraddistinto, entrava e si sedeva insieme a noi, una sigaretta e un bicchiere di vino, sempre accompagnati dalla frase “Mi raccomando però non ditelo a mamma e papà che fumo”… e partiva una risata corale che animava quei pomeriggi grigi d’inverno.
Una vita fatta di sforzi, quella di Carmine, in continua lotta con il mondo per trovare la luce in fondo al tunnel che, con tenacia e forza di volontà, era riuscito finalmente a trovare: aveva raggiunto un equilibrio importante, era contornato da amici, da ragazzi che lui stesso aiutava. Stava bene, finalmente, era un robusto ragazzo in salute che ce l’aveva fatta.
Aveva superato tante paure… come prendere il treno da solo per andare a trovare la sua famiglia e il suo amato nipotino. Era felice Carmine, della nuova vita che si era conquistato con le unghie e con i denti, sempre con il sorriso di chi sa cos’è la sofferenza ma preferisce infondere negli altri speranza. L’ultimo ricordo di te, al mercato, insieme alla mia mamma: “Carmine facciamoci un selfie così lo mandiamo a mamma Silvana”, un sorrisone e ciak…
Carmine se n’è andato dormendo, sognando… nel gergo popolare definita ‘la morte Santa’… e ci piace pensare che quella notte abbia fatto il sogno più bello mai immaginato.
Ora serve la forza, la forza dei familiari per sopravvivere ad un lutto così doloroso… “Me lo darà Carmine il coraggio di andare avanti“ mi ha detto ieri la sua mamma Silvana. E la forza la troverete nel suo ricordo, nel suono della sua voce che riecheggia eterea, nei suoi occhi così profondi, nel suo dolce sorriso. E troverete ogni giorno, poco a poco, la forza di vivere anche per Carmine, di vivere la vita che a lui, troppo presto, è stata negata.
Ma ciò che facciamo in vita è l’eredità più grande e la presenza di così tante persone accorse oggi qui è la prova del tuo buon cuore e del bene che hai donato… che forse, la tua morte, non sarà vana… ma sarà la spinta per la pace familiare su questa terra.
Fai buon viaggio Carmine e porta con te solo il buono di una vita così feroce. Ora brilla, libero, nel cielo.
Con affetto, Veronica”.
Foto di Manuel Conti