Abruzzo – Nel cuore delle foreste appenniniche, il ciclo della vita si manifesta continuamente! Queste immagini catturate durante il monitoraggio condotto da Rewilding Apennines nelle aree di corridoio ecologico, mostrano un orso bruno marsicano intento a nutrirsi della carcassa di un grande cervo maschio.
Sebbene queste scene possano apparire crude, sono un’affermazione sorprendentemente autentica di uno dei cicli naturali più affascinanti che contribuiscono all’equilibrio dei nostri ecosistemi: quello della vita e della morte. In questo scenario, il cervo e l’orso ricoprono due ruoli fondamentali e complementari: uno come fonte di nutrimento e l’altro come predatore e spazzino.
L’orso marsicano ha una dieta sorprendentemente varia. Sebbene la carne non rappresenti la sua fonte principale di nutrimento, essa riveste comunque un’importanza cruciale. Per questo, quando ne ha l’opportunità, l’orso se ne nutre abbondantemente.
Cervi, caprioli e cinghiali rappresentano una preziosa fonte di proteine in tutte le stagioni. In autunno, una imperdibile opportunità è rappresentata dai grandi cervi maschi che, indeboliti dalla stagione degli amori e dagli scontri per il controllo delle femmine, diventano prede facili per orsi e lupi oppure muoiono di stenti.
Immaginate (anzi guardate!) una grande carcassa di cervo che si offre generosamente alla natura: un pasto che per un orso può durare diversi giorni. Anche per più di un orso! In alcuni casi, infatti, più individui condividono questa abbondante ricchezza di proteine!
E quando l’orso si dedica al suo pasto, non spreca nulla! Può ingurgitare fino a 40 kg di carne in un solo giorno ed è in grado di assimilare fino al 90% dei nutrienti. Nel caso dei cervi maschi poi, gli orsi possono nutrirsi anche dei palchi, soprattutto se ancora ricoperti di velluto, o delle estremità ossee, che sono ricche di calcio e minerali. In sostanza, di un cervo l’orso non butta via niente!
Fonte: Rewilding Apennines