Gianfranco Mandolini, 42 anni, nato a Roma ma cresciuto a Celano, oggi rappresenta una storia di sacrificio, dedizione e successo. Dopo essersi diplomato come geometra ad Avezzano, Mandolini ha deciso di emigrare all’estero circa sei anni fa, spinto dalla necessità di cercare nuove opportunità. La sua avventura è iniziata in Germania, dove ha vissuto per circa un anno prima di trasferirsi in Svizzera. “Quando sono arrivato, ho iniziato come lavapiatti in un ristorante italiano, perché non conoscevo la lingua tedesca e lavorare in un ambiente italiano era l’unica possibilità che avevo,” racconta Gianfranco.

Nonostante le difficoltà iniziali, Mandolini non si è mai arreso. Ha imparato il tedesco e, consapevole della diversità linguistica della Svizzera, ha deciso di seguire anche un corso di francese. Ora vive in Ticino, nella parte italiana della Svizzera, e lavora in un’azienda che produce uno dei panettoni più pregiati del paese.

La sua carriera ha fatto un salto di qualità: oggi, Gianfranco è parte di un team dell’azienda per cui lavora che parteciperà, dall’8 al 10 novembre, alle fasi finali del Campionato Mondiale del Panettone a Milano, rappresentando la Svizzera.
“È un grande onore per me essere parte di questo progetto. Anche se ora vivo e lavoro in Svizzera, porto sempre con me la Marsica e Celano nel cuore. Il sangue celanese scorre nelle mie vene e sono fiero di poter rappresentare, in qualche modo, anche la mia terra natale.”

Mandolini, separato e padre di due figlie, torna spesso a Celano, dove vivono i suoi genitori, fratelli e le sue bambine. “Ogni volta che posso, scendo giù a trovarli e resto nella mia casa a Camptej, una zona di Celano a cui sono molto legato,” racconta con emozione. Nonostante le difficoltà e i sacrifici, il legame con la sua terra è rimasto forte e intatto. Gianfranco è pronto a dimostrare che dietro a uno dei migliori panettoni al mondo c’è anche un po’ di Marsica.