Adozione del cane Giulio, prima richiesto e poi rifiutato, le volontarie: “Ci serve serietà e cuore”

Sante MarieGiulio, un cane vivace e affettuoso che, dopo una speranza di vita migliore, si ritrova nuovamente confinato in un box. La sua storia, raccontata dalle volontarie del canile sanitario di Sante Marie, è purtroppo solo una delle tante che si ripetono ogni giorno.

Giulio è nato nel 2014. Da quando è arrivato al canile, ha atteso con pazienza una famiglia che potesse dargli l’amore e la libertà che merita.

Dopo tanto tempo, finalmente sembrava che la sua attesa fosse giunta al termine: una signora aveva mostrato interesse, compilato il questionario e superato il pre-affido. Il veterinario aveva effettuato i controlli, e Giulio risultava sano, pronto per una nuova vita. La gioia dei volontari era alle stelle.

Finché il triste epilogo: “La signora non ha risposto per giorni al telefono. Svanita nel nulla. Finalmente stamattina dopo varie insistenze si degna di rispondere al telefono e dice semplicemente che non lo vuole più. Potete immaginare quanto può essere frustrante tutto questo per noi volontarie?“.

Giulio, come tanti altri cani, soffre enormemente la vita nel canile. Lo stress accumulato lo rende inquieto, e il desiderio di correre, giocare e ricevere carezze è un bisogno primario per lui.

Rimanere chiuso in un box non è solo un disagio fisico, ma una vera e propria sofferenza emotiva. “Non ci servono le richieste finte, non ci servono persone superficiali. Ci serve serietà e cuore“, scrivono le volontarie del Canile di Sante Marie. Ciò di cui Giulio, e altri cani come lui, hanno bisogno è serietà e un vero desiderio di offrire una casa.

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