Abruzzo – Le operazioni di ricerca per trovare Giorgio Lanciotti, l’imprenditore rosetano di 35 anni scomparso sul Gran Sasso il 21 Settembre scorso, sono state definitivamente sospese.
Nelle ultime fasi, le ricerche sono state condotte con tenacia da volontari esperti guidati dall’alpinista Pasquale Iannetti, ma adesso sono state definitivamente interrotte a causa del peggioramento delle condizioni meteo.
Dopo settimane di tempo stabile, la situazione meteorologica sta rapidamente cambiando. È prevista l’arrivo della prima vera perturbazione autunnale, con piogge intense e temperature rigide, che rendono impossibile proseguire le ricerche in sicurezza, anche per alpinisti esperti.
La scomparsa di Lanciotti, avvenuta mentre affrontava una delle vie più difficili della vetta orientale del Gran Sasso, resta un enigma irrisolto. Il 21 Settembre, Lanciotti si era diretto verso la cima orientale, ma è svanito nel nulla. Nonostante le difficoltà e le insidie del terreno, le ricerche, guidate dall’alpinista Iannetti, sono andate avanti per settimane, con l’obiettivo di restituire un minimo di certezza alla famiglia.
Il Gran Sasso, con le sue vette che sfiorano i 2.900 metri di altezza, è un territorio noto per la sua difficoltà e per le sue caratteristiche geologiche insidiose. Le crepe, le fessure e le pareti rocciose, che attraggono alpinisti da ogni parte del mondo, possono anche diventare pericolose per chi si avventura senza la giusta preparazione o in condizioni meteorologiche avverse. La montagna, spesso implacabile, nasconde numerosi pericoli e rende difficile la localizzazione di chi scompare.
Se il Gran Sasso può “trattenere” un corpo per anni, come ha sottolineato Iannetti, la stessa montagna può anche restituirlo, nel momento giusto, con le giuste condizioni. Fino ad allora, le ricerche restano sospese.