I dati sulle vendite al dettaglio sono per il Codacons ancora insoddisfacenti, e continuano a risentire dell’onda lunga del caro-prezzi che ha investito alcuni comparti nel nostro Paese. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando i numeri dell’Istat.
“Per i beni alimentari la forbice tra valori e volumi delle vendite continua ad essere ancora estremamente ampia – spiega il presidente Carlo Rienzi – Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il commercio alimentare segna un incremento in valore del +0,6% cui fa da contraltare un calo in volume del -0,6%. Se si estende lo sguardo all’intero 2024, le vendite del comparto scendono addirittura del -1% rispetto allo stesso periodo del 2023”.
“I numeri dimostrano purtroppo come l’onda lunga del caro-prezzi continui ad avere effetti sui comportamenti di spesa degli italiani, portandoli a tagliare i consumi alimentari e spingendo le famiglie sempre più verso i discount, esercizi che segnano la più forte crescita delle vendite nel 2024, pari al +3% su base annua” – conclude Rienzi.
Ciò che più preoccupa del dato Istat sull’inflazione di ottobre invece è la repentina salita dei prezzi dei generi alimentari e del carrello della spesa. Lo afferma sempre il Codacons, che chiede al Governo di studiare misure specifiche per contenere la crescita dei listini al dettaglio in occasione delle prossime festività natalizie ed evitare un salasso sulle tasche delle famiglie italiane.
A fronte di una inflazione media del +0,9% a ottobre, i listini di alimentari e bevande analcoliche crescono a velocità quasi tripla, registrando un +2,5% su base annua e impennandosi del +1,2% in un solo mese – spiega il Codacons – Per una famiglia con due figli ciò equivale ad un aggravio di spesa pari in media a +228 euro annui solo per l’acquisto di cibi e bevande.
Un dato che preoccupa perché le famiglie, nel corso del 2024, hanno già tagliato i consumi alimentari del -1% proprio per far fronte ai sensibili rincari dei prezzi che negli ultimi due anni hanno investito il comparto – prosegue il Codacons – Per questo chiediamo a governo di studiare misure specifiche per calmierare i listini al dettaglio in occasione delle prossime feste di Natale che rischiano di trasformarsi in un salasso sulla pelle dei consumatori italiani.