La poesia “Parole come stelle” della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi è un tentativo di educare il nostro sguardo e di farlo fiorire nella luce, o meglio all’interno dell’anima, per cogliere lo splendore, dello stupore essenziale del Natale, in un giorno senza guerra. La poesia è proprio come un fiore che nasce spontaneamente senza chiedere altro che il sole conciliando il divino con l’umano nella pace di un Dio-Bambino.
Parole come stelle.
Parole come stelle d’amore e di pietà
sul davanzale della notte fanno del buio
abbagliante annuncio di vita nuova.
A Natale l’ombra del lungo inverno
può essere d’argento o d’oro ma mai nera.
Tra i petali multicolori del firmamento la
fioritura festosa della cometa vacilla e
si piega come ardente fiamma
sull’anima del mondo in ascolto
smarrito e assorto nel dolore
di una terra in guerra senza tregua.
Non conosce grazia né luce né calore
il bagliore dell’odio ad oscurare i giorni
col tramonto perpetuo di ogni alba.
A Natale la neve non fa rumore e culla
un bimbo nudo nel pianto di fame e abbracci.
Scaldato dal bacio tenero
di madre non è venuto invano.
Or canta ancora nelle contrade la voce degli angeli
amor per gli uomini e redenzione e speranza.
Sul palpitare lontano delle sonore zampogne
al soffio dei pastori ogni respiro si fa preghiera.
S’incrina il ghiaccio all’armonia di un tempo
senz’armi che ora gocciola luce sullo sguardo illuminato nel sole di un giorno di pace.