Pescasseroli – Al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è in corso la digitalizzazione delle collezioni naturalistiche composte da piante, ossa e insetti, frutto dell’impegno di ricercatori e operatori in oltre un secolo di attività. La digitalizzazione riguarderà i circa 2400 campioni dell’erbario nel quale è compresa la collezione “Loreto Grande”, botanico e naturalista di Villavallelonga, il quale donò al Parco le sue collezioni con campioni provenienti anche da altri continenti e frutto degli scambi avuti con altri studiosi nel corso della sua lunga attività dedicata alla botanica.
Sarà interessata al processo di digitalizzazione anche una parte della collezione entomologica, in particolare un estratto della collezione Gestro – Beccari dell’800 di cui il Parco conserva otto scatole di insetti esotici tra i quali è presente un esemplare di Macrodontia Cervicornis che supera di pochi millimetri le dimensioni riconosciute dalla letteratura.
Infine subirà il processo digitale la ricca collezione di ossa finora nota solo agli addetti ai lavori e che annovera tra i circa 500 campioni, crani di orso, camoscio e lupo risalenti agli anni ’20 del secolo scorso, quando al Parco iniziarono le prime attività scientifiche.
La digitalizzazione delle collezioni naturalistiche del Parco si è resa possibile grazie al progetto di digitalizzazione massiva del patrimonio culturale – naturalistico italiano, iniziato con l’Erbario Centrale Italiano del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, che rappresenta il punto di partenza del progetto condotto dal National Biodiversity Future Center e finalizzato alla digitalizzazione delle collezioni naturalistiche italiane con una delle operazioni più importanti in ambito scientifico-naturalistico degli ultimi decenni, supportata con le tecnologie informatiche per acquisire e rendere accessibili in rete sia immagini ad alta definizione di ogni singolo campione, sia informazioni trascritte dalle etichette, in modo che siano accessibili a chiunque e da ogni parte del mondo.
