Villavallelonga – Nel paese di Villavallelonga, il 17 Gennaio non è solo la festa di Sant’Antonio Abate, ma un vero e proprio rito di passaggio che segna l’inizio del Carnevale con una sfilata di maschere, carri allegorici e le immancabili “Pupazze”, figure simboliche cariche di storia e significato.
L’antica tradizione, così radicata nel territorio, ha attirato l’attenzione di studiosi di folklore e antropologia, tanto da candidare la manifestazione a “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” dell’UNESCO.
Le “Pupazze” sono grandi fantocci, perlopiù con sembianze femminili, costruiti su strutture di ferro che consentono a una persona al loro interno di farle danzare. Questi particolari manufatti sono il centro della festa e catturano l’attenzione per la loro imponenza e per il mistero che evocano. La loro presenza, tuttavia, non è solo decorativa: esse incarnano temi universali legati alla vita, alla tentazione e al rinnovamento.
Al calare della sera, le “Pupazze” vengono bruciate in un rito suggestivo e purificatorio. Il gesto, che illumina il buio con le fiamme liberatorie, simboleggia la volontà di scacciare il negativo accumulato durante l’anno trascorso: miseria, fame, ingiustizie e disgrazie. Il fuoco, elemento di distruzione e di rinascita, porta con sé l’augurio di un futuro più prospero per la comunità.
La Pupazza, inoltre, assume un ulteriore significato simbolico: rappresenta la tentazione che si manifesta a Sant’Antonio Abate sotto forma di “bella donna“. Un evidente richiamo alla lotta tra il bene e il male, tra la fede e la tentazione, conferisce alla festa una dimensione spirituale profonda, legando la tradizione popolare alla figura del santo eremita.
I riti legati alla festa di Sant’Antonio Abate e alla Panarda, celebrati a Villavallelonga, non sono solo una manifestazione folkloristica, ma un vero e proprio patrimonio culturale immateriale che testimonia la ricchezza delle tradizioni locali. La festa del 17 Gennaio a Villavallelonga è molto più di un semplice evento carnevalesco. È un intreccio di storia, ritualità e speranza per il futuro, dove il passato dialoga con il presente attraverso simboli potenti come le “Pupazze” e il fuoco.