Una poesia di Maria Assunta Oddi per la Giornata Mondiale degli Abbracci

Oggi, 21 gennaio si celebra, con la Giornata Mondiale degli Abbracci, uno dei gesti più antichi e universali utilizzato in tutte le culture per esprimere amore, conforto e riconciliazione.

In questa lirica la scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi per non perdere il significato, soprattutto dopo l’isolamento pandemico, di un gesto così importante per la prossimità dell’uomo verso l’altro, mostra come un abbraccio riesca a fare del mondo la nostra casa.

Del resto come diceva L. Tolstoj, anche se in una concezione teologica, l’abbraccio può essere paragonato ad una candela: “Come una candela accende un’altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore accende un altro e così si accendono migliaia di cuori”.

L’abbraccio.

L’abbraccio è quel luogo magico
dove il tempo stupito si ferma
nell’attimo dolcissimo di tenerezza
a far del mondo tepore di casa.
Niente è più piccolo e niente
è più grande di un abbraccio.
Effimero nella curva profumata
dei petali di una rosa eterno
tra i bracci delle galassie muove
bellezza nell’intreccio di un volo.
Nel cielo nella terra nelle acque
si fa cuore che in silenzio
un altro cuore ascolta
sillabando senza parole
essenza di vita innamorata.
Nascosto negli abissi sulla spirale
di una conchiglia sorride all’aria
immenso nel barlume di un raggio
di sole che tutto accoglie
nello splendore della sua luce.

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