Pescasseroli – La Carta degli Habitat del Parco è ora accessibile a livello internazionale: infatti è stata tradotta interamente in inglese e pubblicata sul sito della rivista scientifica Journal of Maps, specializzata nella disseminazione di cartografie scientifiche di tutto il mondo. La mappa è allegata a un articolo che sintetizza il vastissimo lavoro che è stato necessario per l’aggiornamento degli Habitat del Parco, la metodologia utilizzata e i principali risultati .
Frutto di una lunga indagine sul campo svolta dai botanici dell’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo) e dell’Università della Basilicata (Potenza), guidati dal Professor Goffredo Filibeck, la Carta degli Habitat è uno strumento fondamentale per la conservazione della biodiversità e del “funzionamento” degli ecosistemi: essa infatti individua la posizione e l’estensione di tutti i cosiddetti “Habitat di Interesse Comunitario”, ossia tipi di ecosistemi che devono essere tutelati ai sensi della normativa UE (Direttiva 92/43/CEE “Habitat”). L’identificazione degli Habitat è molto specialistica perché la Direttiva europea ne elenca ben 233 tipi diversi, e generalmente prescrive un accurato esame della loro flora per individuarli correttamente. D’altra parte, l’ente gestore di un Parco deve conoscerne l’esatta ubicazione visto che le normative vincolano il rilascio di ogni autorizzazione alla garanzia che piani e progetti non danneggino questi speciali ecosistemi. La Carta degli Habitat risulta perciò essere non solo un documento di conoscenza scientifica, ma anche uno strumento indispensabile per la migliore gestione del territorio.
Il lavoro ha prodotto una mappa in scala 1:50.000, in due fogli di grandi dimensioni, che copre non solo il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma anche le aree adiacenti ricadenti nella Rete Natura 2000. Sono stati necessari 2 anni di esplorazioni e rilievi di campo che hanno coinvolto una decina di rilevatori, ottenendo oltre 2600 punti di verifica della vegetazione.
In totale sono stati individuati nel Parco 37 Tipi di Habitat tutelati dalla Direttiva, di cui ben 9 non erano stati precedentemente identificati nell’area del PNALM. “Tra le esperienze più emozionanti di questo lungo lavoro” commentano i botanici che hanno coordinato lo studio “c’è stata l’esplorazione sistematica di tutte le forre e le gole del Parco e delle aree adiacenti: le abbiamo battute una ad una in quanto sono ambienti che potenzialmente ospitano molti tipi di habitat protetti”. Un’altra fonte di scoperte inaspettate è stata l’esplorazione dei fondali del Lago di Barrea, che hanno rivelato sorprendenti praterie sommerse corrispondenti anch’esse ad habitat tutelati dalla direttiva europea.
L’articolo, a firma di Goffredo Filibeck, Laura Cancellieri, Carmelo Gentile, Cinzia Sulli, Luciano Sammarone e Leonardo Rosati, è disponibile gratuitamente al seguente link:
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2024.2442646
Le due tavole della versione in inglese della Carta, allegata all’articolo, sono scaricabili da qui:
https://tandf.figshare.com/articles/dataset/Habitat_types_of_Abruzzo_Lazio_and_Molise_National_Park_and_adjoining_Natura_2000_areas_Italy_/28182163/1
Al seguente link invece, il materiale in lingua italiana, pubblicato sul sito del Parco nel 2022: https://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=612
Foto: Angelina Iannarelli