San Pelino, Simonelli: “Grazie a Di Pangrazio per aver chiesto al Prefetto la chiusura della casa famiglia”

Avezzano – “Dopo i gravi fatti accaduti a San Pelino, ritengo doveroso ringraziare il Sindaco Giovanni Di Pangrazio, che si é mosso con estrema attenzione, solerzia ed efficacia, per aver formalmente richiesto al Prefetto la chiusura della casa famiglia nella frazione e un controllo rigoroso su tutte le strutture di questo tipo presenti sul nostro territorio. Una decisione di buon senso, lontana dalle sterili accuse di poca tolleranza mosse da pochi e distratti osservatori”. Lo scrive il consigliere comunale di Avezzano Nello Simonelli.

“La questione – continua – è chiara: queste realtà devono essere monitorate con la massima attenzione per evitare che, come purtroppo talvolta accade, dietro la facciata dell’accoglienza si nasconda un sistema che si è trasformato in un business lucrativo, spesso sulle spalle degli ultimi e della comunità ospitante.

L’integrazione non è un concetto astratto né una semplice dichiarazione d’intenti. Deve essere un percorso strutturato, finalizzato all’assimilazione di chi arriva nella nostra società. Se questo passaggio viene ignorato, il risultato è un’accoglienza fine a sé stessa, utile solo a chi specula su di essa. E questo è inaccettabile.

Dove si ravvisano incapacità, mancanze di controllo o – peggio ancora – vere e proprie gestioni illecite, è necessario intervenire con fermezza. Il primo obiettivo deve essere la tutela della collettività.

Accoglienza e integrazione hanno senso solo se garantiscono equilibrio sociale e sicurezza. Altrimenti, restano parole vuote, buone solo per le retoriche politiche e per chi intende l’ospitalità come un affare privato.

Nel ribadire il mio apprezzamento per l’iniziativa del Sindaco, auspico che questo sia solo il primo passo verso una maggiore attenzione a questi temi. E forse oggi, alla luce dei fatti, qualcuno comprenderà perché quando parlavo in Consiglio di Daspo Urbano e Regolamenti di Sicurezza venivo tacciato di essere destrorso. Difendere la libertà e la sicurezza dei cittadini non è una scelta: é un dovere”.

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