Il Gambero Rosso, il più noto gruppo editoriale nell’ambito enogastronomico in Italia, approda a Tagliacozzo. All’interno del loro sito è stato inserito un articolo riguardante il comune marsicano, con una breve introduzione geografica e turistica.
“La gastronomia locale deriva soprattutto dalle coltivazioni della Piana del Fucino, dagli allevamenti e dai boschi circostanti, una zona ricca di biodiversità che fa sentire la sua influenza a tavola attraverso sapori identitari e ben definiti” scrive il Gambero Rosso, per poi passare a decretare i 6 migliori ristoranti secondo loro. Queste le 6 attività scelte e le considerazioni fatte:
- L’Arrosticino (trattoria): In questo locale a gestione familiare protagonista incontrastato è l’arrosticino, uno spiedino tipico dell’Abruzzo con piccoli bocconi di carne che secondo tradizione è soprattutto ovina e preferibilmente di castrato. Gli spiedini vengono cotti su un braciere particolare e poi sono serviti accompagnati da fette di pane casereccio bruscato cosparse di olio evo. Qui la formula è una sorta di menu fisso, con un paio di antipasti, gli arrosticini (20 è la dose standard a persona) e il dolce della casa, magari un buon tiramisù.
- Panificio da Maurizio (pizza al taglio): C’è chi per accaparrarsi un pezzo di pizza rossa appena sfornata, croccante e sottile, non si cura di dover pazientemente mettersi in coda e attendere il proprio turno, ma anche la focaccia bianca con le patate è un vero peccato di gola. L’anima del forno è il signor Maurizio, meglio noto come Trische, che ha reso la sua piccola bottega con laboratorio un punto di riferimento tanto per i tagliacozzani quanto per i vacanzieri. Inoltre, merita menzione il pane in vari formati, quello con le patate è irresistibile e si mantiene fragrante per diversi giorni. Orario: 8.00/13.00.
- Giardino Resta (ristorante): All’interno dello storico Palazzo Resta, sotto tutela delle Belle Arti e dotato di un suggestivo giardino, un indirizzo che si distingue dalla media grazie alla volontà e all’impegno dei due giovani gestori, Mauro Passalacqua (ai fuochi) e Giorgia Turturro (in sala). Si viene qui per un aperitivo, con circa 100 cocktail disponibili e sfizi ad hoc, oppure per un pasto completo. Dalla cucina a vista arrivano piatti (anche di pesce) di livello più che soddisfacente sia nella presentazione che nel gusto. In cantina vini regionali e nazionali, più birre artigianali.
- Osteria del Borgonovo (trattoria): Nel cuore della cittadina, in un antico edificio ristrutturato, un’insegna da tenere presente per mangiare bene senza spendere un capitale. Ci si accomoda in ambienti ben arredati, con un grande camino acceso e brace a vista, oppure in veranda, per assaporare una proposta ben eseguita, concreta, senza troppi voli pindarici. Tra le opzioni, tagliatelle al sugo di cinghiale, tonnarelli al ragù di Chianina, polenta, abbacchio alla brace, tagliata di manzo, coniglio alla cacciatora. Ad accompagnare il tutto, vino della casa e qualche buona bottiglia.
- La Parigina (ristorante): Gabriella Morgante e Maurizio Di Marco Testa, coppia unita nella vita e nel lavoro, sono al timone di una deliziosa struttura di ospitalità nel verde ma allo stesso tempo in posizione centrale. A far gli onori di casa Gabriella, mentre Maurizio regna ai fornelli, proponendo una cucina basata su materie prime prevalentemente locali interpretandole con un twist creativo che dona ai piatti un quid in più. Si mangia in spazi di raffinata atmosfera o, d’estate, nello splendido giardino. Si beve bene. Della stessa proprietà il romantico bed and breakfast Il Borgo.
- La vecchia posta (ristorante): Uno dei migliori indirizzi della cittadina, in un bel palazzo del centro con ambienti di sobria eleganza e mise en place curate. La proposta culinaria si basa sui prodotti e le tradizioni di montagna, puntando su sapori veraci. Dopo l’antipasto della Posta, il percorso inizia con le paste fresche con condimenti di stagione. Ai secondi, c’è solo l’imbarazzo della scelta fra costolette di agnello, éntrecôte di manzo con patate, tagliata e compagnia. In chiusura, una golosa versione di millefoglie. Oltre al vino della casa c’è una valida carta con etichette regionali e nazionali.