Sembrerebbe essere in corso un duro scontro tra la ASL 1 Abruzzo e la Se.Ma., società che cura la manutenzione degli ospedali aquilani. A denunciare è Alleanza Verdi e Sinistra, tramite un comunicato firmato da Rosalia Tangredi, referente dell’area marsicana di Sinistra Italiana.
Sempre secondo la segnalazione, la ASL ha contestato “gravi inadempienze” alla Se.Ma., applicando penali per 5,4 milioni di euro. Di conseguenza, sono a rischio “circa 70 posti di lavoro, con i sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione. Sinistra Italiana ha espresso solidarietà ai lavoratori e chiesto che il loro diritto al pagamento venga tutelato, separando eventuali responsabilità operative dal rischio occupazionale”.
IL COMUNICATO
“Cosa succede tra la ASL 1 Abruzzo e la Se.Ma., ossia la società che si occupa di manutenzione elettrica, termica ed idraulica negli ospedali e nei presidi della provincia aquilana? Circa un mese fa c’era stata la minaccia di licenziamento di 20 lavoratori da parte della Se.Ma. dovuto ai mancati pagamenti della Azienda Sanitaria; in un primo momento sembrava che la situazione stesse rientrando ma poi, contrariamente ai migliori auspici, la cosa è precipitata con la ASL 1 che, come si è letto per il tramite di un comunicato stampa, ha imputato alla Se.Ma la responsabilità di gravi inadempienze tali da essere quantificate in 5 milioni e 400 mila euro di penali.
Al pagamento delle mancate disdette delle prestazioni di cui non si è usufruito e alle interminabili liste d’attesa che limitano fortemente il diritto alla cura dei nostri concittadini, oggi si aggiunge un probabile contenzioso a scapito dei lavoratori della Se.Ma tale per cui sono a rischio posti di lavoro, situazione che riteniamo grave ed inaccettabile. Uno dei principi che dovrebbe essere patrimonio comune di chiunque è che il lavoro va pagato, fatti salvi inadempimenti essenziali, e semmai poi in diversa e giusta sede si provvederà a determinare eventuali responsabilità su come quel lavoro sia stato svolto, questo soprattutto se in ballo ci sono da una parte donne e uomini che rischiano il licenziamento e dall’altra un’azienda che dovrebbe essere dedita al benessere collettivo.
Non vorremmo ritrovarci in una sorta di riedizione del Marchese del Grillo nella famosa scena con Arone Piperno in cui Alberto Sordi, nel pieno della sua romanità (un caso?), rispondeva al povero falegname che chiedeva di essere pagato per il lavoro prestato “Voi sape’ la procedura? Io i soldi non li caccio e tu non li becchi!”: noi di Sinistra Italiana non ci stiamo e siamo pronti a sostenere le azioni che le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori intenderanno mettere in campo per scongiurare il rischio per 70 posti di lavoro, come le stesse denunciano, nel documento di proclamazione dello stato di agitazione dei manutentori della ASL01 – Abruzzo”.