Abruzzo – A oltre due mesi dalla sentenza della Corte di Cassazione del 3 Dicembre scorso, le motivazioni del processo per la tragedia di Rigopiano tardano ad arrivare, destando crescente preoccupazione tra i familiari delle vittime.
L’associazione “Rigopiano in attesa di un fiore” ha espresso pubblicamente la propria “preoccupazione e tristezza” per il ritardo, sottolineando il rischio che ogni giorno perso possa avvicinare la prescrizione del processo.
La sentenza della Cassazione, emessa il 3 dicembre, aveva fissato un termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni, scaduto il 3 marzo. Tuttavia, a due giorni dalla scadenza, nessuna comunicazione è stata ricevuta, alimentando l’angoscia dei familiari.
“Comprendiamo la complessità giuridica del processo“, ha dichiarato l’associazione, “ma al tempo stesso siamo molto preoccupati e rattristati, perché ogni giorno perso, potrebbe essere quello decisivo per la prescrizione che incombe sul processo“.
L’associazione ha ribadito con forza la richiesta di verità e giustizia per le vittime di Rigopiano, un appello che va oltre il dolore dei familiari e che coinvolge l’intera comunità italiana.
“Le vittime di Rigopiano meritano VERITÀ e GIUSTIZIA… non lo chiediamo soltanto noi familiari, ma tutti gli italiani che oltre al dolore, hanno provato vergogna nel sentire i fatti accaduti prima, durante e dopo la tragedia“, ha affermato l’associazione.