L’edilizia green, nota altresì come bioedilizia e bioarchitettura, è qualcosa di cui si parla già da molto tempo. È tornata particolarmente in auge negli ultimi anni, a fronte dell’attenzione crescente dimostrata da tutti gli attori della società (cittadini, imprese e istituzioni) per quanto riguarda le tematiche della sostenibilità.
Il concetto, infatti, è stato introdotto per la prima volta agli inizi del Novecento, ponendo al centro il rispetto per l’ambiente e la necessità di inquinare meno. Le soluzioni più attuali contemplano una casa autosufficiente energeticamente, qualcosa che risulta possibile grazie all’adozione di misure urbanistiche ed impiantistiche.
In questo articolo cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione, analizzando nei dettagli i canoni odierni che contraddistinguono l’edilizia green.
Il concetto di edilizia green
Ma cos’è, esattamente, l’edilizia green? Con tale espressione si fa riferimento all’insieme delle pratiche e delle tecniche che vengono di volta in volta adottate nella progettazione, gestione, ristrutturazione/costruzione degli edifici nell’ottica di una migliore predisposizione di tutto ciò che presenta un impatto sull’ambiente.
Ecco un elenco delle misure che sono maggiormente impiegate nella bioedilizia:
- predilezione per materiali biocompatibili. È questo il caso delle soluzioni che vedono al centro il legno, per fare un esempio;
- adozione degli strumenti di risparmio energetico che prevedono l’impiego di fonti rinnovabili. Tra i più comuni, troviamo gli impianti fotovoltaici;
- implementazione di una progettazione volta a un uso più efficiente delle risorse naturali nonché alla minimizzazione dei consumi; questi obiettivi sono esplicitati concretamente e a 360°.
Detto ciò, qual è il vero intento della bioedilizia? Se ne annoverano due: miglioramento del benessere abitativo per chi vive quotidianamente gli spazi e riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Si tratta di aspetti che occorre portare avanti di pari passo, perché strettamente correlati e di cruciale importanza, dando modo di ottenere soluzioni immobiliari che emergono per standard superiori in termini di sicurezza, performance e sostenibilità.
Autosufficienza energetica ed urbanistica sostenibile: le frontiere più attuali della bioedilizia
Partiamo dal concetto di autosufficienza energetica, sviluppato all’interno dell’edilizia green secondo molteplici modalità interessanti.
Esso si fonda sulla possibilità di rendere quanto più possibile autonomo un immobile – e di conseguenza un nucleo familiare – da parte di un fornitore terzo di energia.
L’urbanistica sostenibile, invece, è un paradigma che coinvolge l’urbe, ovvero le città, a fronte di una valenza sociale e ambientale. Tra le soluzioni più comuni troviamo quelle delle comunità energetiche, che altro non sono, allo stesso tempo, che una forma di autosufficienza energetica collettiva.
Un altro esempio di urbanistica sostenibile è quello della mobilità smart, la quale prevede soluzioni quali la predilezione per mezzi di trasporto come treni e autobus, alimentati preferibilmente con fonti rinnovabili, l’adozione di veicoli ibridi ed elettrici, nonché di quelli come biciclette e monopattini, persino il semplice andare a piedi.
Come si può vedere, autosufficienza energetica e urbanistica sostenibile hanno in comune diversi aspetti, a cominciare da una gestione più consapevole (e soprattutto responsabile) delle risorse.Occorre poi aggiungere un utilizzo prioritario di materiali e tecnologie a basso impatto ambientale, nonché il coinvolgimento della collettività. Quest’ultimo tratto dimostra come l’edilizia green sia portatrice di una cultura improntata all’inclusività.