Avezzano – Si è concluso con un verdetto di assoluzione il processo a carico di un 49enne chiamato a rispondere dell’accusa di violazione del divieto di ritorno nel Comune di Avezzano. Il Tribunale ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ritenendo non raggiunta la prova della violazione.
Secondo l’accusa, l’uomo era sottoposto a un provvedimento di avviso orale del Questore con divieto di ritorno nel Comune di Avezzano per un periodo di tre anni, a decorrere dal 7 maggio 2013. Tuttavia, la sera del 18 ottobre 2015, sarebbe stato identificato a bordo di un’autovettura in via Buonarroti, nel centro abitato di Avezzano.
L’unica prova a carico dell’imputato era rappresentata dalle dichiarazioni di un agente della Polizia Giudiziaria, il quale, in sede di dibattimento, ha riferito di aver riconosciuto il 49enne seduto lato passeggero di un veicolo condotto da un altro soggetto. La circostanza, secondo la pubblica accusa, dimostrava la violazione del divieto di ritorno.
Il Pubblico Ministero aveva quindi chiesto la condanna dell’imputato a un anno di reclusione e una multa di 549 euro, con l’aggravante della recidiva reiterata infraquinquennale. Nel corso del giudizio, la difesa ha sollevato dubbi sulla regolare notifica del provvedimento di divieto di ritorno all’imputato, contestando inoltre l’assenza di altri riscontri rispetto alla sola testimonianza dell’agente di Polizia.
All’esito della camera di consiglio, il giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione, ritenendo insufficiente la prova dell’effettiva violazione e rilevando carenze nella documentazione relativa alla notifica del divieto di ritorno. Il 49enbe è stato assistito dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.