Avezzano – La scuola primaria di San Pelino, frazione del Comune di Avezzano, è da anni al centro di una vicenda che continua a destare preoccupazione tra i residenti. I lavori di ristrutturazione dell’edificio scolastico, iniziati oltre tre anni fa, risultano attualmente fermi, mentre la struttura è stata ridotta a un rudere.
Il problema è stato più volte segnalato dal “Gruppo Proscuola San Pelino”, nato appositamente per sollecitare una soluzione concreta. ha intrapreso numerose azioni, tra cui una petizione con 319 firme, consegnata all’amministrazione comunale alla fine di agosto 2024, con la richiesta di riprendere al più presto i lavori.
Secondo quanto riferito dal gruppo cittadino, l’intervento sarebbe attualmente bloccato dalla Soprintendenza ai beni culturali, a causa del vincolo architettonico che tutela l’edificio, risalente agli anni Venti del Novecento.
Proprio per sbloccare la situazione, in data 17 marzo 2025, il gruppo ha inviato una lettera formale alla Soprintendenza per i beni culturali dell’Aquila, esprimendo profonda preoccupazione per lo stato del cantiere e chiedendo un tempestivo intervento.
Nella lettera si evidenzia che l’immobile era stato dichiarato inagibile già dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, ma aveva continuato a ospitare attività scolastiche fino al 2023. Quando, finalmente, era stato deciso un intervento di consolidamento da parte del Comune, i lavori erano partiti con l’abbattimento di parte dei muri perimetrali e lo smantellamento degli arredi interni. Tuttavia, poco dopo, l’impresa appaltatrice ha abbandonato il cantiere, lasciandolo aperto e privo di custodia.
Il risultato, come denunciato dai cittadini, è un’area degradata, trasformata in discarica a cielo aperto, che rappresenta un potenziale pericolo per la salute e l’incolumità pubblica, oltre a un luogo di frequentazione rischiosa sia notturna che diurna, soprattutto per i bambini che non dispongono di altri spazi di gioco.
Il gruppo cittadino ha annunciato che, in assenza di risposte concrete, si riserva il diritto di intraprendere ulteriori iniziative pubbliche per denunciare lo stallo istituzionale.