28 maggio 1974 – 28 maggio 2024: cinquant’anni fa la strage neofascista in Piazza della Loggia

Oggi, 28 maggio 2024, ricorre il 50esimo anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia. Un attentato neofascista che sconvolse l’Italia, causando la morte di otto persone e ferendone oltre un centinaio. Alle ore 10.30 di quel tragico giorno (era un martedì), una bomba esplose all’interno di un cestino dei rifiuti in Piazza della Loggia, dove si stava radunando un corteo di circa 10.000 persone per manifestare contro il terrorismo neofascista, indetto dal Comitato Antifascista e dai sindacati.

L’esplosione provocò un inferno di fuoco e schegge che colpì in pieno i manifestanti. Tra le vittime, otto persone persero la vita: Alberto Alunni, Franco Ballini, Claudio Bonomelli, Emilio Feruzzi, Giuseppe Mattei, Luigi Nodari, Armando Zambelli e Benito Togliatti. Oltre 100 persone rimasero ferite, alcune delle quali gravemente.

La strage di Piazza della Loggia rappresenta una delle pagine più buie della storia italiana. Un atto di violenza cieca e feroce che ha colpito il cuore della democrazia italiana. In occasione del cinquantesimo anniversario, la città di Brescia ha organizzato una serie di iniziative per commemorare le vittime e riaffermare i valori di libertà e giustizia. Questa mattina si è svolta una cerimonia ufficiale in Piazza della Loggia, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nonostante siano trascorsi cinquant’anni, la strage di Piazza della Loggia rappresenta ancora una ferita aperta per la città di Brescia e per l’intero Paese. La ricerca della verità e della giustizia per le vittime e i loro familiari è ancora in corso. Ancora oggi, molti aspetti della strage rimangono avvolti nel mistero. I mandanti e gli esecutori materiali dell’attentato non sono mai stati definitivamente identificati e condannati.

È per questo che è fondamentale continuare a fare luce su questa tragica vicenda, affinché la memoria delle vittime non sia mai dimenticata e perché simili atti di violenza non vengano mai più ripetuti. È necessario impegnarsi quotidianamente per costruire una società più giusta e solidale, dove la violenza non abbia spazio e dove i valori di democrazia e libertà siano sempre garantiti.

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