Pescasseroli – Decine di imputati sono stati condannati dal tribunale di Pescara con l’accusa di immigrazione clandestina. Tra loro anche alcuni imprenditori di Pescasseroli. La vicenda risale agli anni tra il 2009 e il 2010. Come riportato da Il Germe, i capi del sodalizio, tutti di origine pakistana, reclutavano le persone che volevano entrare in Italia e poi attraverso degli intermediari contattavano degli imprenditori compiacenti che davano la loro disponibilità ad assumere i clandestini.
L’organizzazione si è avvalsa anche di diversi professionisti, commercialisti e consulenti del lavoro, per inoltrare le pratiche e i documenti necessari per ottenere i visti di’ ingresso e il nulla osta. Stando alle accuse, gli imprenditori compiacenti si sarebbero prestati ad inoltrare le domande, ben sapendo che non avrebbero mai assunto i clandestini, ottenendo in cambio 3mila euro per ogni immigrato, mentre agli intermediari prendevano dalle 150 ai 1500 euro a pratica.
Gli extracomunitari per ottenere il visto e il perfezionamento della pratica sborsavano 12mila euro e una volta entrati in Italia, omettevano di presentarsi alla competente prefettura e si sistemavano presso parenti o si dirigevano in altri Paesi europei, in attesa di sanatorie. In tutto gli inquirenti hanno accertato circa cinquecento false assunzioni, spalmate su più regioni italiane.