Se come sostiene Marcel Proust l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi ma nell’avere nuovi occhi, il Bambino che oggi si festeggia ci ricordi quanto sia essenziale avvicinare il mondo con gli occhi dei più semplici e dei puri di cuore. La solenne ricorrenza della Natività ci invita ad abbandonarci a un Dio che nella semplicità e nell’umiltà ha saputo esaltare la creatura umana oltre ogni limite terreno.
Anche se è il secondo Natale che viviamo nelle limitazioni sociali a causa dell’emergenza pandemica conservare il desiderio del viaggio riaccende il desiderio di condividere e donare nella consapevolezza di essere tutti pellegrini alla ricerca del senso profondo dell’esistenza. In questo periodo così incerto e dubbioso apriamo il cuore a Dio.
David Maria Turoldo in uno dei più significativi saggi sulla problematica religiosa titolato:” Neanche Dio può stare solo “del 1991 ci suggerisce di metterci in viaggio verso l’altro alla ricerca d’amore.
Buon Natale a tutti voi con una poesia che ci mette in cammino verso le stelle.
Questa Notte…
Questa notte è così turchina
Da sembrare accovacciata
Su un cocchio di lapislazzuli.
L’oro del firmamento
È tanto puro che l’anima mia
Tenera e alata gorgoglia
Luce di mille stelle
Nei cespi accesi
Delle tue pupille
O divino bambino,
ardenti
di vita innamorata.